02/01/2017 – San Basilio Magno e San Gregorio Nazianzeno

“Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaia».” (Giovanni 1,19-28).
La nascita di Gesù che abbiamo celebrato da Natale sino all’Ottava, ci ha introdotti nel mistero di Gesù, il Salvatore e l’Emanuele, D-o con noi. La rivelazione del Figlio di D-o, del Messia, é frutto di un’attesa importante per il popolo d’Israele.
Molti profeti hanno annunciato la necessità di un tempo di cambiamento, di conversione, nel popolo d’Israele. Ma il popolo ha avuto comportamenti altalenanti, avvicinamenti e lontananze. Ma la presenza di Giovanni il Battista ha letteralmente cambiato le prospettive.
Le autorità del Tempio di Gerusalemme sono allarmate. Giovanni il Battista, é un profeta molto stimato tra la gente. Battezza ma il battesimo per le autorità é prerogativa di colui che deve venire, il Messia. Per questo fanno domande dirette a Giovanni sulla sua identità. É lui il Messia, atteso. Sono domande pretestuose, perché allusive di un pregiudizio. La conclusione dell’interrogatorio lascia aperta la strada di un Messia a cui Giovanni si sente umilmente di preparare la strada.
L’affermazione finale dei versetti dell’Evangelo ci indicano una prospettiva forte del ruolo di Giovanni. Egli é voce, egli é grido, egli é via: in una parola si può dire che Giovanni si fa strumento della buona notizia, é messaggero efficace per aprire il sentiero a Gesù.
Siamo noi capaci di preparare i sentieri al Signore? É questo lo scopo del nostro impegno missionario di credenti: preparare le vie per accogliere la presenza del Signore. L’Altissimo si fa presente però non secondo le nostre logiche. Il Natale ce lo ha fatto capire: il Signore nasce piccolo, tra gli ultimi, con umiltà, ed é riconosciuto dai piccoli, ultimi, umili.

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