04/07/2020 – S. Elisabetta di Portogallo

Giovanni 10,14-18
In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai farisei: “Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore. Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi
riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio”.

Gesù aveva evocato più volte l’immagine del pastore e del gregge da lui pascolato, ma in questo passo di Vangelo, con questa rivelazione, parla di se stesso, si proclama Messia e inviato da Dio per condurre l’umanità alla vita piena.

Dopo questa auto-rivelazione, ecco altre parole con cui Gesù esprime la sua intimità, la sua comunione con Dio. “Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo”. Perché il Padre ama Gesù? Perché Gesù realizza la sua volontà, quella volontà che è amore fino al dono della vita.

E questo significa che Gesù conosce il Padre e sa che cosa è a lui gradito ed è certo che il Padre lo sostiene dentro una profonda relazione di amore.
Gesù, buon pastore, augura anche a ciascuno di noi di vivere lo stesso dono: avere con Dio, attraverso lui, lo stesso rapporto che il Figlio ha con il Padre.

Ma anche le pecore conoscono il Pastore: ciò significa che anche noi partecipiamo della stessa vita di Dio e quindi non possiamo essere “passivi” ma attivi in questa relazione. Non possiamo stare dentro il gregge, dentro il popolo di Dio, come gregari: siamo invece invitati a starci dentro come persone libere e consapevoli.

– Quanto conosciamo veramente Gesù attraverso l’approfondimento della sua Parola?
– Per amare occorre conoscere: quanto conosciamo veramente le persone che fanno parte della nostra comunità?
– Gesù afferma di avere altre pecore che non provengono da un unico recinto: riusciamo ad essere Chiesa in uscita annunciando la Parola anche al di fuori della nostra parrocchia?

San Giovanni Paolo II così commentava il passo di Vangelo di oggi “…nel corso dei secoli i successori degli Apostoli, guidati dallo Spirito Santo, hanno continuato a radunare il gregge di Cristo e a guidarlo verso il Regno dei cieli, consapevoli di poter assumere una così grande responsabilità soltanto “per Cristo, con Cristo e in Cristo”. Questa medesima consapevolezza ho avuto io quando il Signore mi chiamò a svolgere la missione di Pietro. Sin dall’inizio del pontificato, i miei pensieri, le mie preghiere e le mie azioni sono state animate da un unico desiderio: testimoniare che Cristo, il Buon Pastore, è presente e opera nella sua Chiesa”.

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