04/11/2017 – San Carlo Borromeo

“In quel tempo. Diceva il Signore Gesù ai farisei: -Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. (…) Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me-” (Giovanni 10, 11-15)

Trovo questo estratto del Vangelo di oggi molto attuale, carico di senso soprattutto per gli uomini e le donne del nostro tempo.
Penso ai connotati con cui Gesù parla del Suo amore per i discepoli: Egli è il buon pastore; in ciò chiarisce una parte della Sua identità, un modo d’essere e di amare che si esprime essenzialmente attraverso il “dare la vita” e il “conoscere”.
Azioni, ma più radicalmente, modi d’essere, che possono avere la stessa cornice: dedicare il proprio tempo.

Mi capita di programmare un certo appuntamento con la mia nipotina o con mia mamma, persone che per colpa del famoso tran-tran quotidiano sento di frequentare ahimè poco; in questo pensiero di dedica sento già di poter fare un dono!
Oppure, dall’altra parte, se mi fermo un attimo a pensare alla bellezza della scelta altrui di dedicarmi del tempo mi si scalda il cuore!

È questo il modo con cui mi ama Gesù! Con una prossimità e una frequentazione che crea comunione e conoscenza intima, con una cura assidua che fa sentire amati davvero.
Da parte mia (da discepola amata del gregge) credo di poter tentare a fatica di amare in questo modo, cosciente di essere in cammino e riconoscente dei momenti in cui, per Grazia, riesco a gustare questo Amore con persone care!

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