06/06/2019 – S. Norberto – S. Gerardo di Monza

Giovanni 15, 18-21

In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia. Ricordatevi della parola che io vi ho detto: “Un servo non è più grande del suo padrone”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato».

“Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me”. La parola del Vangelo non è molto consolante, Gesù non fa nulla per rassicurare i discepoli, anzi li prepara ad affrontare una dura lotta.
Gesù non promette alcun trionfo. Non parla soltanto di incomprensioni o resistenze né si limita a dire che incontreranno l’indifferenza della gente. Parla di odio e di persecuzioni. E pone se stesso come ragione ultima dell’opposizione: “faranno a voi tutto questo a causa del mio nome” (15,21).
Le parole non permettono interpretazioni accomodanti. D’altra parte, l’esito drammatico della predicazione di Gesù non offre spazi di mediazione.

Dobbiamo saperlo: chi appartiene al gregge di Cristo non solo non riceve alcuna sicurezza ma si trova esposto ai pericoli più gravi, anche quelli che minacciano la vita stessa. La lunga lista dei martiri di oggi è la tragica conferma che queste parole hanno un valore profetico.
Gesù non fa nulla per accattivarsi il consenso dei discepoli, anzi fa di tutto per allontanare quelli che sono paurosi. In apparenza non sembra una strategia vincente. E tuttavia, la Chiesa esiste e resiste alle tempeste della storia. Al male oppone il bene, alla menzogna la verità, alle persecuzioni la misericordia.

Abbiamo creduto all’amore (1Gv 4,16).
Oggi chiediamo la grazia di restare nell’amore con l’intima certezza che questo seme nascosto nella terra vestirà di gioia la nostra vita e aprirà le porte dell’eterna beatitudine. Non chiediamo altro.

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