07/02/2018 – S.S. Perpetua e Felicita

“«La mattina seguente, mentre uscivano da Betània, il Signore Gesù ebbe fame. Avendo visto da lontano un albero di fichi che aveva delle foglie, si avvicinò per vedere se per caso vi trovasse qualcosa ma, quando vi giunse vicino, non trovò altro che foglie. Non era infatti la stagione dei fichi. Rivolto all’albero, disse: «Nessuno mai più in eterno mangi i tuoi frutti!». E i suoi discepoli l’udirono. La mattina seguente, passando, videro l’albero di fichi seccato fin dalle radici. Pietro si ricordò e gli disse: «Maestro, guarda: l’albero di fichi che hai maledetto è seccato». Rispose loro Gesù:
«Abbiate fede in Dio! In verità io vi dico: se uno dicesse a questo monte: “Lèvati e gèttati nel mare”, senza dubitare in cuor suo, ma credendo che quanto dice avviene, ciò gli avverrà. Per questo vi dico: tutto quello che chiederete nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi accadrà. Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi le vostre colpe».” (Mc 11, 12-14. 20-25)

L’invito di Gesù non è di una vita sterile, richiusa in se stessa e incapace di dare frutti (come la pianta del fico); piuttosto fidarsi ed affidarsi completamente al Padre e credere che quanto chiediamo lui ce lo dona. L’atteggiamento giusto è però credere, già mentre si domanda qualcosa, che quanto chiediamo ci verrà concesso, mentre normalmente aspettiamo che ci venga concesso ciò che ci sta a cuore per
iniziare a credere in Dio. Questo è l’atteggiamento della folla che, vedendo i miracoli di Gesù volevano seguirlo, ma non è l’atteggiamento del Figlio. Solo una fede piena nel Padre, una fede per gli altri, una fede che compie miracoli è la via da seguire e che Gesù ci indica. Di fronte a scelte difficili o a situazioni in cui non sappiamo cosa fare la soluzione è chiedere al Signore che ci aiuti a fare cose buone. Ma a una condizione: che perdoniamo gli altri perché un cuore puro sa vedere come Dio.

Mi rivolgo al Signore sapendo che ciò che è buono per me lo concede? Vivo per gli altri così da dare molto frutto?

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