“In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!” (Luca 10,1-9).
Luca ci racconta, dopo la infruttuosa attività di annuncio dei dodici, l’invio di altri settantadue discepoli.
I settantadue in qualche modo rappresentano gli inviati all’annuncio presso altre comunità e popoli non appartenenti alla comunità d’Israele.
Sono inviati nelle città ad annunciare il tempo di grazia. Gesù comunica loro lo stile dell’annuncio, preavvisandoli delle fatiche e delle resistenze che dovranno affrontare in questo cammino.
Lo stile dell’annuncio inizia con la preghiera affinché il signore della messe porti operai. C’è tanto da fare.
Ma l’annuncio si fa nell’essenzialità. Poche cose bisogna portare con sé e avere molta sobrietà.
Si porta la pace nelle case e nella città. Si accetta una ospitalità misurata. Si condivide la mensa con semplicità. Non si fa concorrenza a nessuno. E se non si è accettati, viene restituita perfino la polvere.
Il compito principale di chi annuncia é quello di prendersi cura di chi ha bisogno di aiuto e di guarire la gente ammalata. Per tutti il regno di D-o é vicino.
Bastano questi obiettivi per far capire a noi l’impegno di oggi. Ma quello che ci colpisce è che i settantadue tornano pieni di gioia.
Il cammino di sequela e di annuncio non può che produrre gioia. Questo é importante per noi oggi ed é importante per la nostra vita. La gioia é l’essenza per vivere bene e accogliere ed essere accolti dal Signore. Non servono le lamentele. Bisogna cercare sempre la via del bene anche quando sembra difficile trovarla.