08/10/2019 – S. Anselmo di Lucca e S. Giovanni Calabria

Luca 22, 67-70

In quel tempo. Gli anziani del popolo, con i capi dei sacerdoti e gli scribi, dissero al Signore Gesù: «Se tu sei il Cristo, dillo a noi». Rispose loro: «Anche se ve lo dico, non mi crederete; se vi interrogo, non mi risponderete. Ma d’ora in poi il Figlio dell’uomo siederà alla destra della potenza di Dio». Allora tutti dissero: «Tu dunque sei il Figlio di Dio?». Ed egli rispose loro: «Voi stessi dite che io lo sono».

 
Gesù scruta i cuori dei capi del sinedrio e dalla domanda che gli pongono comprende fin da subito il loro vero fine: l’accusa.
L’indisponibilità ad accogliere la novità di Cristo è causata da un cuore indurito, formato da una finta religiosità e da un eccessivo attaccamento alle leggi.
Gesù non teme di dichiarare anche a loro il suo vero essere, la sua missione e in completa obbedienza, passa anche attraverso quest’ulteriore mortificazione.
 
Preghiamo Gesù perché il nostro cuore non diventi un cuore di pietra, fermo sulle proprie convinzioni e impassibile alla grazia di Dio che visita.
Lasciamoci interrogare anche oggi dal Figlio di Dio, porgiamogli il nostro cuore affinché lo trasformi e lo trasfiguri a sua somiglianza.
Preghiamo anche per Papa Francesco e per la Chiesa intera perché sappia leggere i segni del tempo e adottare la mentalità di Cristo, unico nostro Maestro.
 
 
Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. (Ezechiele 36,26)
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