11/06/2019 – San Barnaba apostolo

Matteo 10,7-15

Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento. In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché non sarete partiti. Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi. Se qualcuno poi non vi accoglie e non dà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dei vostri piedi. In verità io vi dico: nel giorno del giudizio la terra di Sòdoma e Gomorra sarà trattata meno duramente di quella città.

Un brano evangelico molto denso. Forse, per meditarlo, basterebbe fermarsi
all’intensità di ogni espressione. Gesù ha appena chiamato i Dodici (e non sappiamo perché proprio loro: non è mai detto in tutto il Vangelo) e ha dato loro GRATUITAMENTE l’annuncio del Regno, la sua Parola, se stesso.

Noi, come loro, “gratuitamente” abbiamo ricevuto la Grazia della fede e “gratuitamente” dobbiamo testimoniarla, con tenacia e discrezione. Gesù ci chiede di vivere quotidianamente da testimoni, perché è lungo la strada (il lavoro, la famiglia, gli incontri anche occasionali…) che dobbiamo annunciare il Regno.

Come? Con la vita e con la gioia di chi ha incontrato il Risorto e si è lasciato cambiare, riconoscendo con gratitudine la preziosità di questo incontro. Se, infatti, riconosciamo questa grandezza, ci accorgiamo che non ci serve altro: oro, argento, tuniche e mantello non sono indispensabili, perché “solo Dio basta”. Questa testimonianza deve essere donata anche agli altri, come è stata ricevuta. Però non deve essere imposta! Anzi … e qui le parole di Gesù si fanno severe: “se quella casa non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi!”.

La gratuità e l’abbondanza del dono del Signore non deve portarci a disprezzarlo, bensì a valorizzarlo. Chi crede di poterne fare a meno, si allontana lui stesso dal Signore e rifiuta la pace, cioè la comunione piena con Lui.

Rendici, Signore, testimoni credibili del tuo amore.
Fa’ che possiamo essere “poveri in Spirito”: di essi è il Regno dei cieli!
Fa’ che la nostra povertà lasci spazio nel nostro cuore al tuo annuncio, affinché gli altri
vedano in noi l’incontro col Risorto.

 
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