“Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno.” (Luca 12,32-48).
Come possiamo vivere la fedeltà al Signore che ci dona la vita, che ci salva, che ci libera dal peso delle fatiche umane?
L’Evangelo di questa domenica ci invita a coniugare una parola importante: fedeltà.
All’inizio dell’Evangelo Gesù rincuora i suoi discepoli e spiega loro che proprio alloro che sono piccolo gregge é affidato il Regno. Proprio nella piccolezza e in quella che spesso consideriamo insignificanza, si fonda la vita vera, la gioia di essere nel Signore.
Nell’Evangelo di questa domenica scopriamo anche che la fedeltà al Signore trasforma la nostra relazione con D-o. La fedeltà si dimostra nell’essere pronti e nel vegliare quando il Signore tarda dalle nozze.
Scopriamo infatti che addirittura sarà il Signore a mettersi al nostro servizio. Questo ulteriore paradosso ci fa cogliere quanto importante sia l’amore del Signore in chi lo segue.
Pietro ha però dei dubbi sulla parabola che Gesù racconta. Gesù spiega che è proprio la capacità di essere “con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese” il segno della fedeltà al Signore che tarda.
Il segreto della vita é quello di cogliere nella piccolezza la fedeltà attraverso alcuni impegni concreti che Gesù stesso ci suggerisce: liberarsi dalla logica del possesso e ricercare il vero tesoro affinché dimori nella nostra vita.