12/10/2019 – S. Edvige

Luca 22,24-30a

In quel tempo. Nacque tra gli apostoli una discussione: chi di loro fosse da considerare più grande. Il Signore Gesù disse: «I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno potere su di esse sono chiamati benefattori. Voi però non fate così; ma chi tra voi è più grande diventi come il più giovane, e chi governa come colui che serve. Infatti chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve. Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove e io preparo per voi un regno, come il Padre mio l’ha preparato per me, perché mangiate e beviate alla mia mensa nel mio regno».

Bellissime parole che ci riempiono il cuore. Ed è di grande potenza e di grande dolcezza la Parola di riconoscimento e di riconoscenza che al v.28 Gesù dona ai suoi amici che si sono appena mostrati in tutta la loro fragilità: “Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove”! Li riconosce partecipi del suo cammino di piccolezza e di povertà fino alla sua Pasqua!

Incommensurabile è la misericordia e la bontà del Signore verso noi, suoi poveri figli! Siamo chiamati a condividere con Lui la mensa e il regno! Il più grande è “colui che serve”, ed è quindi colui che lo segue nella stessa via sino alla fine!

Noi ci chiediamo chi è il più grande, Lui ci dice di essere i più piccoli; noi raggiungiamo una posizione di potere e Lui ci dice che dobbiamo utilizzarla per essere servi; noi cerchiamo di evitare la prova, o perlomeno di abbreviarla, e Lui ci dice di perseverare con Lui.

Canterò senza fine le grazie del Signore,
con la mia bocca annunzierò la tua fedeltà nei secoli,
perché hai detto:
“La mia grazia rimane per sempre”
la tua fedeltà è fondata nei cieli.

 
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