13/02/2018 – Martedì della Settimana dell’Ultima Domenica dopo l’Epifania

“Maestro, Mosè ci ha lasciato scritto che, se muore il fratello di qualcuno e lascia la moglie senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza..
(..) Non avete letto nel libro di Mosè come Dio gli parlò dicendo: Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe? non è Dio dei morti, ma dei viventi!” (Marco 12,13-17)

Anche i sadducei si recano da Gesù e pongono una questione strana. C’era la legge del levirato che prevedeva che se uno moriva senza discendenza, il fratello poteva prendere in moglie la vedova e donare così una discendenza. Era una legge pensata per garantire l’asse patrimoniale per questioni economiche e di suddivisione del patrimonio.
I sadducei pongono un caso limite…
Mi piace sottolineare la fine del brano, in cui Gesù dà la definizione di Dio, è il Dio di Abramo, di Isacco, non è un Dio anonimo…è un Dio che chiede una relazione con ciascuno di Noi… potremmo mettere il nostro nome, è il Dio di Matteo, Marco, Maria….è il nostro Dio! è il mio Dio e lo voglio esaltare.

È Davvero così la nostra relazione con Il Signore?
“è Il Dio dei viventi”, è Dio che ama la vita e mi ha creato per la gioia.

Buona giornata con questo partner eccezionale

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