13/03/2020 – Venerdì della 2ª Settimana di Quaresima

“E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture:

“La pietra che i costruttori hanno scartato

è diventata la pietra d’angolo;

questo è stato fatto dal Signore

ed è una meraviglia ai nostri occhi”?

Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti».” (Matteo 21,33-43.45).

Quello che Gesù racconta ai sacerdoti e agli anziani avviene subito dopo la sua entrata in Gerusalemme con i suoi discepoli.

É l’annuncio di quello che dovrà patire per dare senso a tutto un cammino, ad una proposta di conversione, ad un diverso modo di riconoscere la presenza del Signore nella vita di ogni uomo.

É una parabola del paradosso. Il Figlio del proprietario della vigna viene ucciso e i contadini condannati perché si appropriano della eredità.

Ma il paradosso é proprio questo. Ciò che è scarto, ciò che viene ucciso, diventa pietra angolare, diventa resurrezione e rinascita.

Ciò che anima i contadini é l’invidia, la stessa invidia dei detentori del potere religioso del Tempio. Di fronte all’invidia non resta che il silenzio e il dolore. Altri prenderanno l’eredità del cammino dei figli di Israele.

La pietra angolare è quella che sostiene la casa, dove possiamo abitare alla presenza di D-o per accogliere e trasmettere il bene e l’amore, la misericordia e l’accoglienza.

Non nascondiamoci nelle oscurità dell’essere gli unici possessori della verità. La pietra angolare è la pietra del servizio.

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