“E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture:
“La pietra che i costruttori hanno scartato
è diventata la pietra d’angolo;
questo è stato fatto dal Signore
ed è una meraviglia ai nostri occhi”?
Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti».” (Matteo 21,33-43.45).
Quello che Gesù racconta ai sacerdoti e agli anziani avviene subito dopo la sua entrata in Gerusalemme con i suoi discepoli.
É l’annuncio di quello che dovrà patire per dare senso a tutto un cammino, ad una proposta di conversione, ad un diverso modo di riconoscere la presenza del Signore nella vita di ogni uomo.
É una parabola del paradosso. Il Figlio del proprietario della vigna viene ucciso e i contadini condannati perché si appropriano della eredità.
Ma il paradosso é proprio questo. Ciò che è scarto, ciò che viene ucciso, diventa pietra angolare, diventa resurrezione e rinascita.
Ciò che anima i contadini é l’invidia, la stessa invidia dei detentori del potere religioso del Tempio. Di fronte all’invidia non resta che il silenzio e il dolore. Altri prenderanno l’eredità del cammino dei figli di Israele.
La pietra angolare è quella che sostiene la casa, dove possiamo abitare alla presenza di D-o per accogliere e trasmettere il bene e l’amore, la misericordia e l’accoglienza.
Non nascondiamoci nelle oscurità dell’essere gli unici possessori della verità. La pietra angolare è la pietra del servizio.