13/05/2019 – B.V. Maria di Fatima – Lunedì della 4ª Di Pasqua

Giovanni 6, 44-51

In quel tempo. Il Signore Gesù disse alla folla: «Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna. Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

Questi pochi versetti tratti dal vangelo di Giovanni contengono due pilastri fondamentali su cui si fonda la nostra fede: il credere in Dio e nei suoi insegnamenti e l’offerta di Gesù come pane vivo nell’Eucarestia.
Ma oggi soffermiamoci a riflettere solo sulla frase che Gesù pronuncia all’inizio di questo brano: “Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato”. Ripensando agli scritti dell’Antico Testamento, ai Vangeli e agli Atti degli Apostoli, a tutta la storia del Cristianesimo fino ad arrivare ai giorni nostri ricorre sempre un dato: è Dio che sceglie le persone attirandole a sé e non viceversa.
A volte lo fa in modo inaspettato; chiama a sé anime che mai si potrebbe pensare che possano diventare sante. Sono magari persone che conducono una vita al di là dei limiti, eppure… sorprendentemente Dio sceglie proprio loro; altre invece le lascia nella loro condizione perché “lo Spirito di Dio soffia dove vuole” e così possano avere la loro possibilità.

Così ci sono nella storia della Chiesa santi che fin da piccoli hanno mostrato con la vita la loro vicinanza a Dio, però ce ne sono anche tanti che hanno condotto esistenze discutibili. Ad un certo punto però cambia tutto: una situazione particolare, un incontro speciale, un accadimento repentino trasformano quell’anima e la avvicinano a Dio.
E’ il dono della Grazia che attira l’uomo verso il Padre e quindi verso Gesù.

Ciò dimostra che ogni volta che ci sentiamo di pregare più intensamente, di entrare in chiesa qualche volta in più durante la settimana, di fare qualche opera di carità corporale o spirituale verso il nostro prossimo non siamo noi che lo abbiamo deciso, ma è Dio che lo ha suggerito al nostro cuore. Sta a noi e alla nostra libertà seguire questi suggerimenti o lasciarli cadere ma, anche se perdiamo qualche occasione di ascoltarli, Dio ci riproverà ancora, sempre, perché non vuole perdere nessuna delle sue pecorelle.

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