13/09/2017 – San Giovanni Crisostomo

“Ma guai a voi, ricchi, perché avete già ricevuto la vostra consolazione. Guai a voi, che ora siete sazi, perché avrete fame. Guai a voi, che ora ridete, perché sarete nel dolore e piangerete. Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti.” (Luca 6,20-26).
I ‘guai a voi’ seguono le beatitudini che Luca riduce a quattro: beati i poveri, gli affamati, gli afflitti ed infine i disprezzati a causa del Figlio dell’Uomo.
La riduzione a quattro in apparenza semplifica. In realtà dà più forza ai guai a voi.
Le categorie utilizzate da Gesù, i ricchi, i sazi, gli oziosi e spensierati, ed infine quelli che godono per essere esaltati, corrispondono ad una sintesi che da sempre corrisponde ai mali, spesso sotterranei, della nostra vita.
Si coglie però dal discorso di Gesù che questi mali sono riferiti soprattutto a coloro che hanno delle responsabilità nell’esercizio dell’autorità: i padri.
Colpisce il fatto che queste ‘contro beatitudini’ sono quelle che minano la profezia, cioè il saper capire la presenza e il volere di D-o.
La lontananza dal Signore é il peggior male che ci possa capitare, perché vuol dire sentirsi abbandonati e nella solitudine.
Che le nostre azioni sia ispirate invece dal desiderio che il Signore sia sempre con noi.

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