14/10/2019 – S. Callisto

“Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.” (Luca 11,29-32).

La folla si accalca attorno a Gesù per curiosità. Ha la pretesa di vedere prodigi e non di ascoltare la Parola.

Gesù lancia una sfida: questa generazione troverà un unico segno, quello che fu il segno di Giona per gli abitati di Ninive.

La questione di fondo che Gesù pone all’attenzione di chi lo sta seguendo è la conversione.

Il fatto paradossale è che gli abitanti di Nìnive, nonostante i loro peccati, alla predicazione di Giona si sono convertiti. E così pure la Regina del Sud, venuta da lontano, ha riconosciuto la presenza del Signore.

La sfida è quindi riconoscere la nostra povertà, il nostro bisogno di luce, la necessità di convertire il nostro cuore. Questo è quello che ci chiede il Signore e non segni e automatismi. Il Buon D-o non si presta ad erogare guarigioni.

L’Evangelo di oggi ci pone di fronte alla capacità di riconoscere il Signore al di là dei risultati immediati . E la forza della preghiera e della fede stanno in questo cammino di umiltà che deve accompagnare tutta la nostra esistenza.

Articolo precedente13/10/2019 – 7ª Domenica dopo il Martirio di S. Giovanni
Articolo successivo14/10/2019 – S. Callisto