17/01/2017 – Sant’Antonio Abate

“In quel tempo, di sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli, mentre camminavano, si misero a cogliere le spighe.
I farisei gli dicevano: «Guarda! Perché fanno in giorno di sabato quello che non è lecito?».” (Marco 2,23-28).
Prima il digiuno, poi la violazione del sabato da parte dei discepoli di Gesù. Sono i fatti che vengono contestati a Gesù e che minano il suo insegnamento agli occhi dei farisei.
Nel giorno di sabato ogni ebreo é impegnato a dedicare tutto il suo tempo al Signore evitando qualsiasi attività che lo distolga dal riposo rispetto al fare e al costruire. Bisogna avere grande rispetto per questo precetto.
Tuttavia Gesù non contesta il rilievo dei farisei sul sabato ma contesta il modo con il quale si interpreta la Legge. La Legge ci aiuta a vivere meglio. Il sabato é fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato. Gesù ribadisce un concetto che non ci deve sfuggire. Il Figlio dell’Uomo é signore del sabato. Potremmo tradurre questa affermazione dicendo che il Buon D-o sta sopra ad ogni attività umana, ad ogni Legge e ad ogni precetto. Quello che conta é amare il Signore. E se si ama anche la Legge viene superata.
Tuttavia dobbiamo riconoscere non solo le nostre violazione della Legge e dei precetti. Dobbiamo ammettere la nostra fragilità umana. La nostra incapacità di amare. Forse solo allora possiamo riconoscere al pari di Gesù la nostra signoria su ogni cosa umana.

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