18/05/2020 – S. Giovanni I, S. Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa

Gv 13, 31-36

In quel tempo. Quando Giuda Iscariota fu uscito, il Signore Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a voi: dove vado io, voi non potete venire. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno
che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri». Simon Pietro gli disse: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove io vado, tu per ora non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi».

Con quell’”Ora” pronunciato da Gesù all’inizio di questo passo viene attestato il momento della crocifissione che coincide con quello della glorificazione.
Gesù si sta accomiatando dai suoi increduli discepoli e lo fa lasciando in eredità tutto il suo insegnamento che si è prodigato a diffondere durante la sua vita terrena.
E’ caratteristico dei “discorsi di addio” , soprattutto quando si tratta di separazioni tragiche come la morte, trasmettere come un testamento da custodire con fedeltà.

Dandoci il comandamento nuovo dell’amore come costitutivo della Chiesa Gesù ci indica, come suo testamento, che l’amore è in cima alla gerarchia dei valori.
Quando stava per dare l’addio ai suoi discepoli ha voluto offrire il memoriale del comandamento nuovo, lo statuto nuovo della comunità cristiana. Non è stata una pia esortazione ma, appunto, un comandamento nuovo, che è l’amore.

In questa relativa “assenza” siamo invitati a riconoscerlo presente nel fratello.
In questo periodo della Pasqua il Signore ci ricorda che il tempo della Chiesa è il tempo della carità, dell’incontro con Lui attraverso i fratelli.
Sappiamo che alla fine della nostra vita saremo giudicati sull’amore.

Chiediamo a Gesù di incontrarlo in ogni fratello e sorella, cogliendo le piccole occasioni di ogni giorno.

Di giorno in giorno benedetto il Signore:
a noi Dio porta la salvezza.
Il nostro Dio è un Dio che salva;
al Signore Dio appartengono le porte della morte.
(dal salmo 67)

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