19/09/2017 – Martedì della III settimana che segue il martirio di S. Giovanni il Precursore

In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: «In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”. Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”». E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?» (Luca 18, 1-8)

L’evangelista Luca… è uno di noi! Già dal primo versetto ammette che la preghiera a volte è stancante e faticosa, non è sempre entusiasmante; anzi a volte è perfino frustrante, soprattutto quando persino i nostri desideri più profondi non vengono esauditi dal Signore, oppure quando le nostre preghiere non riescono ad arginare il male e le ingiustizie.
La parabola paradossale che Gesù racconta ci interroga seriamente su cosa sia per noi la preghiera: anche se è più facile pensare a un Dio “distributore automatico di grazie” in cambio di preghiere, dobbiamo sempre avere davanti ai nostri occhi l’esperienza della giustizia di Dio in Gesù: al Figlio non viene risparmiato il male, eppure Egli continua ad invocare Dio come Padre, continua a credere scandalosamente nella forza dell’amore più che nella giustizia retributiva o vendicativa. La preghiera allora ci aiuta a cambiare noi stessi, il nostro sguardo, certo non a ricordare a Dio di fare bene il suo mestiere…
Il Figlio dell’uomo, quando tornerà sulla terra, troverà questa fede e questa giustizia evangelica dentro di noi? Troverà persone che accompagnano la fede e la vita ferita degli altri?

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