21/01/2019 – S. Agnese

Mc 3,7-12.

In quel tempo. Il Signore Gesù con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme, dall’Idumea e da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidone, una grande folla, sentendo quanto faceva, andò da lui…

La folla. Per tre volte viene ripetuta questa parola nel vangelo di oggi.
Colpisce la quantità di gente che viene da tutte le parti per incontrare Gesù.
Egli ha già compiuto molte guarigioni fisiche e spirituali e tutti quelli che accorrono sperano di essere guariti dai loro mali. C’è così tanta frenesia di avvicinarlo che Gesù ha addirittura paura di essere travolto.
Oggi ci sono nel mondo tanti movimenti che offrono soluzioni capaci di guarire i mali fisici e spirituali degli uomini. Quanta gente si affida a queste realtà per cercare delle risposte alle proprie fragilità!

Poi c’è chi si sta allontanando dalla religione preso com’è dall’attrattiva dei beni materiali offerti dai tempi attuali senza accorgersi che si sta smarrendo (ravvedendosi magari in tarda età) e c’è anche chi non crede più in niente e si lascia vivere così giorno per giorno…arrivando anche a lasciarsi morire.
Chissà, forse fra tutte quelle persone che si accalcano intorno a Gesù c’è anche chi crede che sia solo un “santone” che guarisce tutti e poi…arrivederci e grazie.
Ma sono “gli spiriti impuri”, cioè i demoni che albergano nel corpo di parte di quegli sventurati, che fugano ogni dubbio sulla vera identità di Gesù. Egli non è un santone: è il Figlio di Dio, è Dio stesso che si è fatto uomo e proprio i demoni, che sono angeli caduti, possono testimoniarlo.

Il cristiano sa che fa parte della Chiesa di Dio, di quella famiglia di battezzati che si affidano solo alla misericordia di Dio fatto uomo, che solo dalla Sua mano potente spera di essere sanato.
Noi non abbiamo un luogo dove incontrare Gesù in carne ed ossa e vederlo di persona, abbiamo però tanti luoghi dove incontrarlo spiritualmente: la nostra chiesa locale (oggi purtroppo sempre più deserta), i gruppi di preghiera e di formazione e soprattutto il nostro cuore.

La preghiera quotidiana ci aiuti ad incontrare sempre Gesù e a “toccarlo” facendolo entrare nel profondo di noi stessi e permettendogli di guarire i nostri mali con la Sua infinita misericordia.

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