In quel tempo. Il Signore Gesù diceva alle folle: «Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone. Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Ninive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona. Nessuno accende una lampada e poi la mette in un luogo nascosto o sotto il moggio, ma sul candelabro, perché chi entra veda la luce. La lampada del corpo è il tuo occhio. Quando il tuo occhio è semplice, anche tutto il tuo corpo è luminoso; ma se è cattivo, anche il tuo corpo è tenebroso. Bada dunque che la luce che è in te non sia tenebra. Se dunque il tuo corpo è tutto luminoso, senza avere alcuna parte nelle tenebre, sarà tutto nella luce, come quando la lampada ti illumina con il suo fulgore».
Luca 11,31-36
Gesù è più sapiente di Salomone, più grande di Giona. Eppure c’è chi non lo vuole riconoscere.
E’ Gesù la lampada che il Padre ha acceso, ma noi possiamo metterla sotto il moggio.
Ma anche ognuno di noi è lampada che può essere inutile, se non si mostra agli altri con il suo comportamento, se non cerca Gesù come verità (più sapiente di Salomone), o perchè non si converte seguendo l’invito del Vangelo di Gesù.
Sembra una pagina di vangelo lontana dal Gesù misericordioso, buon pastore, proprio una pagina severa che pare volerci intimorire con la minaccia di un giudizio severo nel giorno finale.
Possiamo, però, vedere anche in questa pagina la misericordia del Signore, che non si rassegna a perderci e ci richiama a cercare Lui come vera sapienza (Io sono la Verità) e a compiere la nostra conversione (come hanno fatto gli abitanti di Ninive).
Ci invita oggi, perciò, a purificare i nostri occhi per poter vedere Lui, poterlo riconoscere, per essere anche noi, ciascuno di noi, luce che indica agli altri l’incontro col Signore.