22/08/2019 – B.V. Maria Regina

In quel tempo. Mentre il Signore Gesù stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise a tavola. Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo. Allora il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria. Stolti! Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno? Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro. Ma guai a voi, farisei, che pagate la decima sulla menta, sulla ruta e su tutte le erbe, e lasciate da parte la giustizia e l’amore di Dio. Queste invece erano le cose da fare, senza trascurare quelle. Guai a voi, farisei, che
amate i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze. Guai a voi, perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo». Luca 11,37-44

Tutto sommato, è ovvio. Quando lavo un bicchiere, certo è importante pulire l’esterno, ma anche – e soprattutto – l’interno. È lì che si annidano batteri e sporcizie ed è lì che poi andrà dell’altra acqua che berrà qualcuno. Potremmo pensare che, non vi era bisogno di un insegnamento del Figlio di Dio su questo argomento. Eppure, quante volte ci cadiamo!
Ci viene spontaneo pensare che un atteggiamento, un certo stile di vita si può semplicemente cambiare modificando alcuni pezzi, sforzandosi di mettere in moto azioni che vadano a correggere il tiro. Certo, la forza di volontà è importante, ma, prima di tutto, è importante conoscere il motivo di certi nostri atteggiamenti e lavorare su quello, in profondità. Allora il resto sarà una conseguenza. Non è certo un lavoro facile, ma ci aiuta a non divenire ipocriti.

La coerenza è una grande caratteristica che mi mostra Gesù stesso: Egli ha fatto quello che ha detto e ha detto quello che ha fatto. Questa semplicità, al mondo d’oggi, è merce rara. Eppure, sentiamo che è affascinante, che ha
il sapore di una libertà autentica e genuina. Ha il sapore della maturità.

Però fa male. Andare a capire i motivi un po’ più profondi dei nostri comportamenti egoistici, che spesso sono automatici e non ci pensiamo neanche, è complicato. Aprirsi alla carità, sentire sul serio i bisogni del prossimo ci chiede di sfidare un nemico grande: noi stessi.

Eppure, come diceva san Francesco, proprio questa sfida è il motivo dell’autentica gioia: “aver vinto su se stesso… questa è perfetta letizia”.

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