“In quel tempo, andarono da Gesù la madre e i suoi fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla. Gli fecero sapere: «Tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e desiderano vederti». Ma egli rispose loro: «Mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica».” (Luca 8,18-21).
Qual è la caratteristica del discepolo? Come si può essere discepoli? Sono queste le domande che sottendono al breve passo evangelico di oggi.
I parenti di Gesù vanno da lui perché sono sconcertati dalle cose che dice nella sua predicazione. Non lo riconoscono come uno di loro. Qualcuno avvisa Gesù di questo desiderio dei suoi parenti di vederlo e parlargli.
Gesù è riluttante a dare la disponibilità ad incontrarli. Al centro della sua missione c’è la sua scelta di sentirsi distaccato dai legami familiari.
Infatti essere discepoli, vivere l’esperienza di fede nel Signore, dedicando la vita al servizio richiede distacco. Potremmo anche dire che occorre la capacità di lasciare i legami più intensi.
É una libertà che per il discepolo vuol dire capacità di dedicarsi totalmente al Signore.
E come ci si dedica al Signore? Ascoltando la sua Parola e mettendola in pratica. Questo è il nostro compito per essere credenti credibili.