Matteo 7,24-27
In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «Chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».
Riprendo un’omelia di Papa Francesco a Santa Marta che mi aveva molto aiutato a comprendere questo brano.
Lui ha indicato tre coppie di parole in contrasto l’una con l’altra.
Dire e fare: il dire è un modo di credere, ma molto superficiale, a metà cammino. Io dico che sono cristiano ma non faccio le cose del cristiano. E’ un po’ – per dirlo semplicemente – truccarsi da cristiano: dire soltanto è un trucco, dire senza fare. Possono essere parole per contraddistinguere due cammini opposti della vita cristiana.
Sabbia e roccia: la sabbia non è solida, è una conseguenza del dire, un truccarsi da cristiano, una vita costruita senza fondamenti. La roccia, invece, è il Signore: è Lui, la forza. Ma tante volte, chi confida nel Signore non appare, non ha successo, è nascosto … ma è saldo. Non ha la sua speranza nel dire, nella vanità, nell’orgoglio, negli effimeri poteri della vita. La concretezza della vita cristiana ci fa andare avanti e costruire su quella roccia che è Dio, che è Gesù; sul solido della divinità.
Alto e basso: il Signore ha abbattuto coloro che abitavano in alto, ha rovesciato la città eccelsa, l’ha rovesciata fino a terra, l’ha rasa al suolo. I piedi la calpestano: sono i piedi degli oppressi, i passi dei poveri, come ci ricorda il profeta Isaia ma anche il Magnificat di Maria. Quanti hanno costruito la loro vita sulla vanità e l’orgoglio non durano, mentre il Signore alza gli umili, quanti vivono nella concretezza di ogni giorno.
Quali di queste parole contraddistinguono la mia vita, le mie scelte, il mio cammino nella fede, le mie relazioni con gli altri?