26/01/2019 – S.S. Timòteo e Tito

“Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”.” (Luca 10,1-9).

Nella ricorrenza della memoria dei santi Timòteo e Tito, collaboratori di Paolo, abbiamo la possibilità di meditare il significato e il valore della attività missionaria. Essa rappresenta l’impegno concreto di testimonianza del credente.

Attingiamo dalle parole dell’Evangelo innanzitutto la preoccupazione di Gesù: la messe è molta ma gli operai sono pochi. Questa affermazione del Maestro ci aiuta a capire quanto importante sia la relazione con gli altri e quanta importanza abbia la vita dell’altro. Bisogna abbattere il muro dell’indifferenza verso l’altro da noi. Non ha senso una fede rinchiusa solo in noi stessi.

Un secondo aspetto é dato dal fatto che la missione e l’annuncio hanno uno stile in chi annuncia e in chi accoglie. Non ci debbono essere forzature. L’annuncio non é una azione di marketing. L’annuncio riguarda la capacità di raccontare una bella notizia e di fare in modo che questa notizia, che è l’Evangelo, possa creare grazia, misericordia e pace (2ª Timòteo 1,1-8).

Un terzo passaggio riguarda il fatto che l’annuncio non riguarda una realtà lontana da noi. La buona notizia dell’Evangelo e della Parola é esperienza concreta del vivere la vita, la nostra vita, quella complicata e bella che ci appartiene. Il Buon D-o si fa trovare nell’oggi ed é vicino a noi, ci accompagna ogni giorno.

Facciamo tesoro di queste parole della Scrittura per renderle concrete nella nostra quotidianità.

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