26/08/2020 – S. Alessandro

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Luca 7, 24b-27
In quel tempo. Il Signore Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che portano vesti sontuose e vivono nel lusso stanno nei palazzi dei re. Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: Ecco, dinanzi a te mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via».

Leggendo il Vangelo di oggi ci colpisce in prima battuta il modo in cui Gesù si rivolge alle folle: pone loro una serie di domande utilizzando un tono sempre più incalzante, quasi mettendoli alle strette esigendo una risposta, ma senza lasciare loro spazio per rispondere…

Diverse volte nel Vangelo Gesù usa toni estremamente decisi, fermi, che potrebbero far intimorire chi ascolta… a noi piace perché in realtà è uno strumento che utilizza per scuotere i cuori e le menti e per far si che, chi lo ascolta, possa “scavare” nel proprio intimo e … provare a dare delle risposte …

“quindi??? cosa siete andati a vedere???”
E a questo punto la risposta dello stesso Gesù: siete andati a vedere un uomo che è più che un profeta.

E se dovessimo sentirci rivolte le stesse domande oggi… noi andiamo solo a vedere o siamo i messaggeri che prepareranno la via?

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