26/10/2017 – 29ª Settimana del Tempo Ordinario

“Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!” (Luca 12,49-53).
É difficile comprendere le parole che ascoltiamo nell’Evangelo di oggi se non le collochiamo all’interno del lungo discorso che Gesù svolge nel capitolo dodicesimo di Luca.
Gesù ci invita a non sottovalutare il tempo presente e la sua venuta.
Egli é venuto a gettare fuoco e a condividere un battesimo con acqua. Che cosa significano queste parole? Fuoco e acqua sono elementi antitetici. Ma in loro stessi rappresentano due facce di una stessa medaglia: rappresentano la forza impetuosa del cambiamento, del rigenerare la vita.
Come credenti abbiamo bisogno di accendere il fuoco dello Spirito. E nel contempo abbiamo bisogno dell’acqua del battesimo per purificare le incrostazioni delle nostre più o meno grandi incapacità.
Certo tutto questo divide le prospettive e le relazioni umane perché tutto si scombina se fuoco e acqua del battesimo inondano la nostra esistenza.
Fuoco é anche simbolo della passione e l’acqua simbolo della vita. Dobbiamo essere appassionati di questa vita che spesso ci sfugge. É solo nell’amore donato che scopriamo il senso di essere qui oggi.

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