27/02/2019 – Mercoledì della penultima settimana dopo l’Epifania

Marco (11, 12-14. 20-25)

La mattina seguente, mentre uscivano da Betània, il Signore Gesù ebbe fame. Avendo visto da lontano un albero di fichi che aveva delle foglie, si avvicinò per vedere se per caso vi trovasse qualcosa ma, quando vi giunse vicino, non trovò altro che foglie. Non era infatti la stagione dei fichi. Rivolto all’albero, disse: «Nessuno mai più in eterno mangi i tuoi frutti!». E i suoi discepoli l’udirono. La mattina seguente, passando, videro l’albero di fichi seccato fin dalle radici. Pietro si ricordò e gli disse: «Maestro, guarda: l’albero di fichi che hai maledetto è seccato». Rispose loro Gesù: «Abbiate fede in Dio! In verità io vi dico: se uno dicesse a questo monte: “Lèvati e gèttati nel mare”, senza dubitare in cuor suo, ma credendo che quanto dice avviene, ciò gli avverrà. Per questo vi dico: tutto quello che chiederete nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi accadrà. Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi le vostre colpe».

Abbiate fede in Dio! dice Gesù: è il vero modo per non essere aridi e produrre frutti.
Lo aveva detto anche Geremia (17, 5-8): Benedetto l’uomo che confida nel Signore […], nell’anno della siccità non smette di produrre frutti.
Anche il Salmo 1 dice beato l’uomo che confida nel Signore: un albero che non teme la siccità e produce sempre frutti.

Il Signore non è un padrone che ci lascia soli, per poi pretendere da noi i frutti.
Ci assicura, invece, che la nostra preghiera assidua e piena di fiducia produce in noi frutti, anche nella stagione in cui non ce li aspetteremmo.
Non siamo noi i guaritori della nostra aridità, ma il Signore.

Il primo frutto della preghiera è la capacità di perdonare, ricostruendo così la comunione.

Oggi proviamo a ripensare alle nostre esperienze passate… Noi ci siamo accorti di aver ottenuto le grazie che chiedevamo con la preghiera prima ancora di aver iniziato a chiederle, oppure le abbiamo ottenute in un modo diverso da quello che sembrava un bene per noi, un modo inaspettato e più grande di quello che avevamo chiesto!

Rendiamo grazie per i frutti!

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