27/04/2020 – Beate Caterina e Giuliana del Sacro Monte di Varese

Gv 5, 19-30

In quel tempo. Il Signore Gesù riprese a parlare e disse ai Giudei: «In verità, in verità io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo. Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati. Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato. In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità io vi dico: viene l’ora – ed è questa – in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno. Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell’uomo. Non meravigliatevi di questo: viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna. Da me, io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato».

 
Il continuo sottolineare la relazione intima e profonda che esiste tra il Padre e il Figlio, ci dice una cosa bella: la Trinità è un abbraccio! La nostra fede parte da qui ed è una grande consolazione sapere che il desiderio di Dio è quello di mostrare questo suo vero volto attraverso il volto di Gesù: “Dio, che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente,  in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio” (Ebrei,1)
 
Durante la sua vita terrena, Gesù ci ha mostrato come il suo modo di rapportarsi al Padre sia il segreto della felicità; infatti essendo noi fatti a immagine e somiglianza Sua, il nostro cuore è inquieto finché non si sente avvolto da questo abbraccio che ci ha generato quando siamo venuti al mondo e di cui facciamo parte per sempre dal momento del nostro Battesimo. 
 
La nostra dignità di figli di Dio ci fa desiderare e mendicare continuamente un rapporto vero col Dio vivente che, per Grazia, trasforma ogni nostra relazione in Amore con la A maiuscola, rendendo praticabili la fedeltà, la benevolenza, il rispetto di sé e degli altri, la pazienza, il sacrificio , il dominio di sé che costruiscono rapporti buoni e veri, pur nella fatica dei nostri limiti.
Per nostra fortuna, quindi, ognuno di noi fa parte dell’abbraccio della Trinità e prenderne coscienza ci rasserena e ci conforta, anche nelle situazioni più critiche.
 
” Sono prezioso agli occhi di Dio,
chiamato ‘Amato’ da tutta l’eternità e tenuto al sicuro in un infinito abbraccio”
J.H. Newman
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