28/05/2019 – Beato Luigi Biraghi

Giovanni 14,1-6
Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: «Vado a prepararvi un posto»?Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?».  Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».

Sono tante le espressioni che in questo Vangelo suscitano emozione e toccano il cuore. L’invito iniziale: “Non sia turbato il vostro cuore”. Solo il vero affidamento permette di dire che il nostro cuore non è turbato, perché la nostra vita è nelle mani del Signore (In manus tua, pater, commendo spiritu meo).

Mi torna spesso alla mente quando papa Francesco disse di dormire poche ore a notte, ma di un sonno profondo e sereno, perché “affidato”. L’affidamento richiede una fede davvero grande: è necessario riconoscere sempre, non solo a parole, ma con la mente e con il cuore, che Lui è sempre al nostro fianco e vuole il nostro bene. Che Lui ci consola nei momenti di dolore e ci sostiene nelle fatiche. Che se ci fidiamo di Lui, come dice il Salmo, “abiteremo nella sua casa tutti i giorni della nostra vita.”

Il Signore dice di andare a prepararci una “dimora”, infatti, perché lì è la nostra vera gioia, “abitare nella sua casa”, cioè fare la sua volontà. Casa non sono le
mura, ma le persone che ami; questa è la dimora di Dio per noi, vivere alla sua presenza, qui e nella vita dopo la morte.

Noi possiamo già conoscere la via che Lui ci prepara, anche se, come Tommaso, non sempre ce ne rendiamo conto. Stare alla sua presenza è la vita piena oggi e sempre, perché Lui è la via, la verità, la vita.

Donaci, Signore, di affidarci con docilità alla presenza del tuo Spirito in noi, per poterti realmente incontrare nella vita di ogni giorno. Così lo Spirito potrà far risuonare in noi in profondità le parole del Salmo 23:

Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla;
su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino,
per amore del suo nome.
Se dovessi camminare in una valle oscura,
non temerei alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.
Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici;
cospargi di olio il mio capo.
Il mio calice trabocca.
Felicità e grazia mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
e abiterò nella casa del Signore
per lunghissimi anni.

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