31/12/2016

“Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.”
(Giovanni 1,1-18).
Il prologo dell’Evangelo di Giovanni racchiude in poche righe il valore profondo della presenza del Figlio di D-o, Gesù il Cristo, tra di noi.
Ogni riga di questo Evangelo meriterebbe un momento prolungato per soffermarsi e interiorizzarla. Scoprire la figura di Gesù é il frutto di un cammino costante. Si possono dire di Gesù tante cose, partendo dalla Scrittura. Ma Giovanni evangelista connota il suo scritto di una profonda riflessione legata alla Parola, al Verbo che si é fatto carne per spiegare la presenza di Gesù.
Ed ancora una volta tutto si innesta in un cammino che ha come testimone e messaggero Giovanni Battista, anticipatore della strada che Gesù poi percorrerà.
Che il Cristo sia la luce che illumina, non abbiamo dubbi. Di quello che é accaduto dopo la sua venuta, anche noi siamo testimoni. Generazioni e generazioni di credenti cristiani hanno seguito la sua Buona Notizia. Nel bene e nel male le chiese cristiane sono testimoni di questo cammino che é storia di fede e mistero di fede.
Ma quello che ci colpisce di più dell’Evangelo é il passaggio finale della citazione evangelica: “Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo”. Gesù non é venuto per i cristiani ma per ogni uomo, e il Verbo, la Parola fatta carne non é prerogativa dei cristiani. Noi siamo solo testimoni e messaggeri al pari di Giovanni Battista. É il Cristo che dobbiamo seguire! E se non lo accogliamo e non lo seguiamo, come ha fatto le gente del tempo di Gesù, la sua luce sarà coperta dal buio. Questa é la sfida che dobbiamo conoscere e sapere, non solo noi cristiani, ma tutti gli uomini.

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