02/10/2023 – S.S. Angeli custodi

“Così dice il Signore: «Ecco, io mando un angelo davanti a te per custodirti sul cammino e per farti entrare nel luogo che ho preparato. Abbi rispetto della sua presenza, da’ ascolto alla sua voce e non ribellarti a lui».(Esodo 23,20-23a).

#angelicustodi

Entrambe le letture della Parola di oggi ci presentano le figure degli angeli custodi. Sono figure che ci aiutano a cogliere la dimensione dell’oltre nella nostra vita quotidiana.

Forse non riusciamo a cogliere del tutto, ma gli angeli hanno il compito di custodire la nostra vita e le nostre azioni.

Riconoscere la loro presenza e pregarli sono dimensioni genuine e semplici per avvicinarci al Signore.

Preghiamo il Signore attraverso gli angeli custodi affinché ci proteggano, si prendano cura del nostro cammino di fede, di fiducia, nel cogliere la dimensione della piccolezza che ci avvicina all’incontro con il Signore.

Immagine: Angeli, di Benozzo Gozzoli, pittore rinascimentale italiano di Firenze.

30/09/2023 – S. Girolamo Vescovo e Dottore della Chiesa

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“In quel giorno, mentre tutti erano ammirati di tutte le cose che faceva, Gesù disse ai suoi discepoli: «Mettetevi bene in mente queste parole: il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini».” (Lc 9,43b-45).

#essereconsegnato #croce #fedeltà

Altro che ammirazione verso Gesù, il suo messaggio e le sue opere! Gesù mette in guardia i suoi da speculazioni e congetture. Egli non è venuto per la gloria ma per servire, per dare la vita e redimerci. Non è venuto per diventare un re potente ma semmai per prendersi cura dei poveri, degli ammalati e dei soli.

In questo cammino rientra la Croce, segno e simbolo di contraddizione perché essa rappresenta la vera regalità di Cristo.

Certamente a noi compete una cosa: nel farci il segno della Croce pensiamo a raccogliere la forza dello Spirito per affrontare le molteplici questioni di questo mondo con determinazione e con coraggio.

Immagine: Gesù che porta la croce, 1535 c · Sebastiano del Piombo

Prado, Madrid

29/09/2023 – S.S. Michele, Gabriele, Raffaele arcangeli

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“Vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo” (Giovanni 1,47-51).

#angelidiD-o #mistero

Nel giorno in cui la chiesa dedica una festa specifica dei S.S. Arcangeli, meditiamo il mistero di D-o rivelato attraverso il Figlio Gesù.

Le parole di Gesù rivolte al pio credente Natanaele, indicano che la nostra percezione non è mai compiuta totalmente ma nonostante tutto, pur ne mistero, riusciamo a cogliere la presenta di D-o attraverso la legge dell’amore, che sale e scende sopra ilmFiglio dell’uomo.

Gli angeli rappresentano per noi i mediatori, sostenitori, curatori dell’efficace presenza del Signore.

Non dimentichiamoci di ricordarci di pregarli.

Immagine: Dipinto di Giotto – Basilica Superiore di Assisi

28/09/2023 – S. Venceslao martire

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“Riflettete bene sul vostro comportamento! Avete seminato molto, ma avete raccolto poco; avete mangiato, ma non da togliervi la fame; avete bevuto, ma non fino a inebriarvi; vi siete vestiti, ma non vi siete riscaldati; l’operaio ha avuto il salario, ma per metterlo in un sacchetto forato. Così dice il Signore degli eserciti: Riflettete bene sul vostro comportamento! Salite sul monte, portate legname, ricostruite la mia casa.” (Aggeo 1,1-8).

#comportamento #presenzadelSignore

Erode ha un bel dire di stupirsi del messaggio e delle opere compiute da Gesù (Luca 9,7-9). Si passi il termine: vuol dire che Erode non vede al di là della punta del suo naso! I suoi ragionamenti sconclusionati denunciano un fondo superficialità.

Fa bene, quindi,  il profeta Aggeo richiamare il popolo d’Israele a riflettere sul proprio comportamento, perché per essere veri credenti bisogna sempre mettersi in discussione, vivere con umiltà le proprie manchevolezze.

Riflettiamo quindi sul nostro comportamento perchè la vera fede è di chi crede in cose più alte e non si stupisce del bene che facciamo finta di non vedere. Cristo è presenza viva, sostegno al nostro cammino di discernimento e forza viva per abbattere il muro del peccato.

Immagine: Cristo Pantocratore Cattedrale di Cefalù

27/09/2023 – S. Vincenzo de’ Paoli

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“Allora essi uscirono e giravano di villaggio in villaggio, ovunque annunciando la buona notizia e operando guarigioni.” (Luca 9,1-6).

#annunciare

Gesù manda i suoi discepoli ad annunciare la buona notizia dell’Evangelo e a guarire gli infermi.

Essere mandati vuol dire soprattutto assumere corresponsabilmente l’impegno di testimoniare la presenza del Signore incontrando la gente.

Prima di partire per la missione Gesù ha preparato i suoi discepoli a pregare, ad ascoltare la Parola, ad accogliere nella carità chiunque viene loro incontro.

Ma Gesù dà anche un metodo per l’attività di missione: partire senza mezzi e cose, in sobrietà, sentirsi accolti e anche lasciare chi non accoglie.

La nostra missione oggi è forse più complessa. Tuttavia quello che conta è presentarsi con gioia e passione, virtù che sbaragliano in un tempo frammentato come il nostro.

Immagine: Icona senza titolo – XIV secolo

Locazione: Museo di Belle Arti di Stato (Museo delle Belle Arti Pushkin). A.S. Pushkin, Mosca, Moscow

26/09/2023 – S.S. Damiano e Cosma

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“In quel tempo, andarono da Gesù la madre e i suoi fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla. Gli fecero sapere: «Tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e desiderano vederti». Ma egli rispose loro: «Mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica».” (Luca 8,19-21).

#ascoltarelaParola

Quello che ci racconta l’Evangelo forse non lo capiamo del tutto. Sembra quasi che Gesù desideri staccarsi dal tuo tessuto familiare.

In realtà Gesù vuole mandare a noi un messaggio di un altro tipo. I legami di sangue restano. Tuttavia la fede chiede di non sonnecchiare di fronte alla Parola che ci viene comunicata. Anzi, al di là di tutto, quello che conta è la fedeltà alla Parola, al metterla in pratica con passione ed energia.

Un esempio tipico di questa fedeltà è stata la costruzione del Tempio di Gerusalemme da parte del re Ciro (Esdra 6,7-8.12b.14-20). La fedeltà è credere con forza che il Signore è in noi e con noi quando viviamo una vita di preghiera perché la caducità umana è quella che ci fa abbassare, ma il Signore ci aiuta poi rialzarci.

Immagine: Corrado Giaquinto (1703-1766) – il Paradiso

25/09/2023 – S. Cleofa, discepolo del Signore

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“Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche ciò che crede di avere».”  (Luca 19,16-18).

#ascoltare #testimoniare

Dopo aver raccontato la parabola del seminatore, Gesù si rivolge alla folla e la invita a portare luce, a dare testimonianza, ad accogliere ed annunciare la presenza del regno dei cieli.

Così, Ciro, re di Persia, ha testimoniato la fede del popolo d’Israele facendo costruire il Tempio a Gerusalemme per dare un segno di visibilità e di luce alla Parola del Signore (Esdra 1,1-6).

Anche noi siamo chiamati a portare in noi stessi e al mondo la luce della Parola, la luce della nostra fede, la luce della nostra speranza, la luce della nostra carità. É questo il tempio che il Signore ci chiede di costruire.

Che senso avrebbe una fede nascosta e non testimoniata con la nostra vita, non a parole ma con i fatti?

Immagine: Chiesa Museo a Zakynthos – foto Icona di tutti i santi.

24/09/2023 – 25ª Domenica del Tempo Ordinario

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“Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna.” (Matteo 20,1-16).

#ilregnodeicieli #tutti

La vigna è il regno di D-o. Bisogna tenerla a posto e in ordine affinché i frutti, le uve, crescano bene e il raccolto sia buono e con risultati eccellenti in qualità. Per tenere una vigna in ordine bisogna lavorare sempre e a tutte le ore del giorno.

Il padrone fa un accordo con i primi lavoratori e applica la stessa tariffa a tutti gli altri, anche quelli che hanno lavorato pochissimo ed erano senza lavoro. Il padrone non fa differenze, tratta tutti allo stesso modo, non guarda al quantum ma alla qualità.

Insomma, il regno dei cieli non è una realtà con i nostri schemi. E per fortuna che il Signore l’ha pensato così, perché i pensieri del Signore non sono i nostri pensieri (Isaia 55,6-9).

Immagine:  Epitaph for Paul Eber and his Family: Parable of the Workers in the Vineyard, 1573 – 1574.

23/09/2023 – S. Pio da Pietralcina e S. Lino Papa

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“Perché buono è il Signore,
il suo amore è per sempre,
la sua fedeltà di generazione in generazione.”

(Salmo 99(100)).

#servirenellagioia

Per accogliere le parole di Gesù nella parabola del seminatore, riconosciamo le semplici indicazioni che ci vengono nell’ultima parte del Salmo: “il suo amore è per sempre”. Potremo anche dire che il suo amore è per tutti.

Il seminatore, infatti, non si cura solo di donare la sua Parola a chi è pronto ad accoglierla e a custodirla. Dona il suo seme a chi è incapace di reggere la vita, agli indecisi e agli indifferenti, agli inconsistenti e a coloro che attingono alla parola finché sono in chiesa e poi quando sono fuori pensano ad altro.

Poi ci sono quelli che accolgono il messaggio della Parola e cercano di metterlo in pratica e viverlo giorno per giorno.

Il Signore ha più speranza di noi che qualcuno si ravveda ma soprattutto il Signore crede che noi manteniamo fedeltà ai suoi insegnamenti e ai suoi comandamenti, “fino alla manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo” (1Timoteo 6,13-16).

Immagine: L’incredulità di San Tommaso – affresco del XIII secolo – scuola Lombarda – autore Maestro della vita di Cristo – ubicazione non conosciuta.

22/09/2023 – Venerdì della 24ª Settimana del Tempo Ordinario

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“Ma tu, uomo di Dio, evita queste cose; tendi invece alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza, alla mitezza. Combatti la buona battaglia della fede, cerca di raggiungere la vita eterna alla quale sei stato chiamato e per la quale hai fatto la tua bella professione di fede davanti a molti testimoni.” (1Timoteo 6,2c-12).

#accontentarsi

Al centro della Parola che oggi meditiamo c’è un chiaro riferimento alla gestione dei beni.

Ce lo ricorda il Salmo (48/49): “Non temere se un uomo arricchisce, se aumenta la gloria della sua casa. Quando muore, infatti, con sé non porta nulla né scende con lui la sua gloria.”

E lo precisa l’Evangelo (Luca 8,1-3): “C’erano con lui i Dodici e alcune donne che li servivano con i loro beni.”

La lettera a Timoteo entra nello specifico dell’uso del denaro: “L’avidità del denaro infatti è la radice di tutti i mali; presi da questo desiderio, alcuni hanno deviato dalla fede e si sono procurati molti tormenti.”

Certamente i beni che ci sono stati dati in Natura e che sono stati costruiti dall’uomo e perfino il denaro, hanno una loro funzione e non vanno demonizzati. È nell’uso che si determina il loro valore. E il discrimine è dato da come possediamo questi beni.

Ed allora ci vengono a pennello le parole a Timoteo: “accontentarsi” e tendere “alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza, alla mitezza.”

Immagine: Marta e Marie e Gesù – Giovanni da Milano (c. 1325 – c. 1370)  (Cappella Rinuccini) Basilica di Santa Croce, Firenze.