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01/08/2021 – Comunità

Comunità

É la prima parola che ho in mente da giorni per tentare di guardare l’orizzonte del futuro che già oggi dobbiamo costruire. Mi pare che, in questo nostro tempo, manchi pensosità e visione. Vorrei tentare di lanciare una freccia positiva sul futuro che ci aspetta.

Ebbene comunità è la prima grande sfida del futuro dei nostri territori.

Quasi una coincidenza leggo oggi sul Giornale di Vicenza due mega titoli in prima e in ottava pagina sul progetto di 15 in provincia di Vicenza e 105 in Veneto “case di comunità”.

Premesso che non mi piacciono gli slogans, tuttavia l’idea mi stimola.

É importante costruire hub (come si usa dire oggi), “case di comunità”. Non sono novità le co-housing e altre forme di residenzialità condivise e solidali per le cure territoriali.

C’è una premessa che mi permetto di sottolineare. La questione delle “case di comunità” meriterebbe una riflessione a monte sul senso di essere e vivere una dimensione di “comunità”.

Essere e costruire comunità significa avere una prospettiva di convergenza e di alleanze nella realtà del mondo delle associazioni di società civile, del terzo settore, dell’imprese profit, delle amministrazioni locali.

Parlerei di un processo che richiede pazienza e condivisione nel costruire questo progetto. Un progetto tutt’altro che scontato da attuare, nell’attuale contesto, che oggi più di ieri vede gli interessi particolari preminenti rispetto ai beni comuni.

Comunque tornando alla proposta di “case di comunità” a livello di governo regionale, non possiamo partire metodologicamente dalla vetta ma dalla base. Il progetto “case di comunità” chiede di partire dal base. Altrimenti il rischio é di non arrivare all’obiettivo e spendere soldi per niente.

Due domande conclusive: non pensano le autorità che non sia semplice la gestione di queste “case di comunità”? E poi queste case di cura sono prerogativa del solo sistema sanitario?

Vorrei ricordare che il percorso sociale e di welfare del nostro Veneto è caratterizzata storicamente dal “socio” sanitario. Chi orecchi per capire, capisca!

Natale del Signore

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קָד֧וֹשׁ קָד֛וֹשׁ קָד֖וֹשׁ יְהוָ֣ה צְבָא֑וֹת

Santo, Santo, Santo il Signore Onnipotente

(Isaia 6,3)

Natale 2020

Carissime-i,

L’augurio di Natale giunge quest’anno in modo inconsueto.

E forse proprio perché scopriamo la fragilità di questo tempo, abbiamo bisogno di scoprire la vita con una luce nuova, una luce di speranza.

Non abbiamo bisogno di parole ma della Parola. Lasciamola risuonare nel nostro cuore, nella nostra intimità.

Abbiamo scoperto che il Buon D-o si fa presente nelle cose, anzi si fa piccolo, preferisce il silenzio, l’essere muti, come Zaccaria padre di Giovanni Battista, come Giuseppe padre putativo di Gesù.

E se chiede una parola, il Buon D-o lascia dire a Maria, “eccomi”, e a Elisabetta la gioia del sussulto della vita nel suo grembo.

Accompagno questi pensieri con l’augurio di un sereno Natale di speranza e un nuovo Anno, nel quale possiamo riscoprire l’essenziale della vita, il volersi bene, l’accogliere il bene.

Lucio

Quel sorriso

Quel sorriso

É la vigilia, tutto cominciò

Nella notte, nel buio di un grido.

Sono trascorsi cinque anni

Tutto sembra sfuggirci

Tutto sembra presente, reale.

Tutte le lacrime sono rimaste

A coprire il dolore di una eternità.

Domande senza risposte

Domande sospese

Perché senza risposte

Trafitto con una freccia

Appuntita e avvelenata

Ferita per sempre

Eppure adesso metto

Le tue pantofole

Tu cammini con me

Nell’invisibile dell’amore

Il tuo spirito è risorto

In ogni istante.

Tu sei sempre con noi.

Ricordiamo quei momenti

Semplici e belli

Il tuo cammina avanti.

Tu sei precedenza,

Ai nostri sguardi

Al nostro vivere.

Sei ironia e abbracci

Sei quel sorriso

Da furbetto a dirci.

La vita è questa

È adesso, ci sono.

25/12/2019 – Pensiero di Natale

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“Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: Ecco, dinanzia te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via.” (Matteo 11,7 s.s.)

Nel cammino che ci ha accompagnato al Natale abbiamo avuto l’occasione di ascoltare questo passo evangelico.

L’ho riletto più volte e ho ripensato alle domande che Gesù ha rivolto alle folle nel corso della sua missione, per scuoterle.

Queste domande hanno un significato importante in questo tempo di attesa del Natale del Signore e ci interpellano, ci scuotono. Potremmo tradurle così.

Ma chi aspettiamo a Natale? Che cosa vediamo nel presepe? Un bel presepe e delle belle statuine? Chi pensiamo di incontrare a Natale?

Ebbene ho cercato di immaginare questo Natale. Mi sono chiesto se quel bambino Gesù poteva scuotere questo tempo, il peregrinare, le attese, i desideri, le delusioni, i sogni, le speranze … E dove avrei potuto scoprire la sua presenza?

Ho scoperto che Gesù, il Signore che aspettiamo ogni anno, è già presente in mezzo a noi. in tre piccole storie, non eclatanti che ho sentito in questo periodo, ho scoperto questa presenza.

Quella di una madre che ripetutamente imbocca il suo figlio colpito da una grave disabilità fin da piccolo. La signora grande anziana che mi chiede sempre quando vado a trovarla e se tardo due minuti me lo fa notare. I ventisette carcerati che non hanno speranza di uscire e che hanno chiesto di aderire all’Azione Cattolica dando vita alla prima associazione in una comunità che non è una parrocchia.

In queste storie, e in chissà quali altre, lì nasce Gesù, lì troviamo la presenza di un D-o anomalo, che anziché starsene tranquillo, ha voluto assumere la nostra stessa natura umana.

Buona Natale, buon Anno Nuovo a tutti. Mi auguro possiate scoprire il Signore che viene anche voi nelle piccole cose di ogni giorno.

Lucio

27/09/2019 – Friday for Future

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Potito: il ragazzino che manifesta da solo in piazza

A Stornarella, in provincia di Foggia, il 12enne non si è lasciato scoraggiare dall’assenza di compagnia ed è sceso in piazza per il suo Friday for future

25/12/2018 – L’Evangelo letto e narrato dai Bambini

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“Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.” (Luca 2,1-14).

Natale di Gesù Bambino

Nella notte di Natale, in cui tutto il mondo è pieno di luci e colori, nasce per noi Gesù … un bimbo, un grande bambino che ci insegna che l’amore è la cosa più grande per ogni uomo … l’amore senza barriere, l’amore semplice delle piccole cose. Siamo anche noi bambini, con la nostra fragilità di piccoli e con il nostro cuore puro, che possiamo cantare al mondo e che nell’amore sta la vera essenza della vita.

Mattia Elia Emma

09/12/2018 – L’Evangelo letto e narrato dai Bambini

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“Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!” (Luca 3,1-6).

Ogni cosa avviene nelle nostre vite per un mistero profondo ma dobbiamo credere che ci sia una spiegazione divina che forse con i nostri occhi non è così semplice attuare ma nella preghiera trova conforto e riscontro.

Mattia Elia Emma

02/12/2018 – L’Evangelo letto e narrato dai Bambini

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“Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.” (Luca 21,25-28.34-36)

Ogni giorno la cosa più bella che possiamo pensare è quella di guardare alle cose più semplici che ci circondano ed in queste trovare la bellezza della vita

Mattia Elia Emma

25/11/2018 – L’Evangelo letto e narrato dai bambini – Cristo Re

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“Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo.” (Giovanni 18,33-37).

Non sappiamo quale sia il suo volto, la sua voce e la sua casa ma sappiamo che il modo che ha per esserci è il suo grande amore.

Mattia Elia Emma

18/11/2018 – L’Evangelo letto e narrato dai Bambini

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33ª Domenica del Tempo Ordinario

“Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina.” (Marco 13,24-32).

Quando ci svegliamo sappiamo che davanti a noi avremmo una giornata piena di cose belle e che da lassù il nostro angelo vicino a Gesù ci proteggerà in ogni momento. Ci sentiamo protetti e pieni di amore.

Mattia Elia Emma