“Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.” (Luca 11,29-32).
#conversione
Forse che le parole dell’Evangelo di Luca su questa generazione non siano vere? É, ahinoi, vero che questa generazione vuole tutto e subito. Vuole un segno. Non c’è cosa della vita umana, in questo nostro tempo, che non subisca accelerazioni, e spesso tese all’interesse individuale.
La scienza ha fatto progressi da gigante. Stiamo digitalizzando qualsiasi cosa. Ma non siamo ancora riusciti a dare senso e valore alla vita umana. Sempre meno riusciamo a comprendere che il valore profondo di questa nostra vita non sono i soldi, la visibilità, il potere, il comando.
E allora che cosa ci ricorda Gesù: l’unico segno che ci verrà dato è quello di Giona. Giona, mandato da D-o stesso a Ninive, ha chiesto la conversione di quella città. Ed essa si è convertita.
Se una città pagana ha avuto il coraggio di cambiare e di convertirsi, vuol dire che non accogliere il pentimento, ci fa retrocedere nel buio e nell’oscurità della fede. Perfino la regina del Sud é venuta ad ascoltare le parole di Salomone.
Tutto questo per ricordarci di non essere sicuri di noi stessi, ma di accogliere il Signore, di fargli spazio nella nostra vita.
La vita vera é fondata solamente dall’amore e sull’amore. Ma per vivere questo l’unica strada percorribile è la conversione del cuore.
Immagine: Il Palazzo di Nimrud restaurato, James Fergusson, The monuments of Nineveh, Austen Henry Layard, 1853
