02/01/2023 – S.S. Basilio Magno e Gregorio Nazianzeno

Lc 2, 28 b-32

Simeone accolse il bambino Gesù tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:

 

«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace,

 

secondo la tua parola,

 

perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,

 

preparata da te davanti a tutti i popoli:

 

luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele».

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Vangelo di passaggio e di speranza.

Un Vangelo che ci permette di varcare una porta, che ci permette di passare dal vecchio  al nuovo con dolcezza e gradualità. Con un accompagnamento che deriva dall’attesa e dalla preparazione di chi ha preparato il terreno per far fiorire la Novità tanto attesa. Di chi, anziano e sapiente, sa accogliere il giovane, sa cambiare prospettiva, sa fare un passo indietro per lasciare spazio

Colpisce la tenerezza con cui questo avviene: Simeone, anziano, accoglie. Prende tra le braccia. Benedice. Dice bene a Dio il suo riconoscimento di aver visto la Salvezza in un bambino accompagnato al tempio da sua Madre e da suo padre. 

Dice a noi di lasciarci guidare da questa Luce, da questa Stella nel nostro presepe. Luce con cui ti riveli ogni giorno nella nostra storia. Luce che facciamo fatica a scorgere perchè incapaci, non come Simeone, di accogliere la novità, di accettare che qualcosa di nuovo arriva dopo di noi. 

 

Aiutaci, Signore, ad essere portatori di Novità, come Simeone che senza timore prende tra le braccia il Bambino e lo accoglie nella sua vita e nella sua storia, annunciando a tutti una Parola Nuova e ponendola davanti a lui in modo che tutti possano contemplarla e seguirla.

 

Accolse il bambino Gesù tra le braccia”: Chi accolgo io? Il mio familiare,  il mio vicino, il mio collega, il mio amico o uno sconosciuto, c’è qualcuno che ha bisogno di essere accolto da me, in che modo posso farlo?

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