02/06/2021 – Mercoledì della 1ª Settimana dopo la Pentecoste

Lc 4, 38-41
Uscito dalla sinagoga, il Signore Gesù entrò nella casa di Simone.

 

La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. Si chinò su di lei, comandò alla febbre e la febbre la lasciò.

 

E subito si alzò in piedi e li serviva.

 

 

Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi affetti da varie malattie li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva. Da molti uscivano anche demòni, gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era lui il Cristo.

Oggi il Vangelo ci pone di fronte a Gesù che si prende cura della suocera di Pietro: viene descritto un miracolo che potremmo definire ordinario, in un contesto familiare. Gesù guarisce la febbre della donna, dimostrando premura e sensibilità nei suoi confronti prendendosi cura di lei e dei suoi bisogni.

Ciò che colpisce è che a fronte della guarigione la donna non si ritira nel privato, ma si mette a servizio di tutti coloro che sono lì in casa con lei. Questa guarigione riporta l’attenzione della donna verso gli altri è chiamata a riannodare la relazione con coloro che sono nella sua casa.

Il brano però prosegue riferendo di come la notizia della presenza di Gesù in quella casa fa accorrere da Lui un numero considerevole di malati.

La cura con cui Gesù li accoglie e si preoccupa di loro ci dice quanto Dio sia affezionato all’uomo, quanto ci tenga al fatto che l’uomo stia bene ed infatti risponde con Amore a tutte le loro richieste.
Gesù rivela il volto di Dio che si affianca all’uomo nelle difficoltà, lo accompagna e lo sostiene.
Gesù ascolta le richieste dell’uomo e lo invita ad una vita nuova, in cui l’aspetto che maggiormente risalta è la conversione che ha la sua piena realizzazione nell’apertura del proprio Cuore ai fratelli.

Come diceva Don Tonino BelloSii un uomo liberato. Non solo un uomo libero, che dà il tempo libero agli altri. Sii un liberatore, che libera gli altri dalle angosce!”
Chiediamo al Signore di riconoscerlo come l’Unico che può dare un orientamento alla nostra vita, Colui che ci mostra il cammino da fare per poter vivere pienamente le nostre relazioni spogliandole del nostro egoismo. Ci aiuti a dilatare il nostro cuore, ad aprire le nostre braccia in un abbraccio che accoglie ad avere il coraggio di fare una carezza che guarisca le ferite di chi incontriamo sul nostro cammino.

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