Ringraziamo Adelaide per il prezioso commento all’Evangelo di questa domenica.

 

«In quel tempo, gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!».

Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe. Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stríngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”» (Luca 17,5-10).

 

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Di fronte alla nostra richiesta di accrescere la fede, il Signore ci risponde spogliando la nostra richiesta di ogni pretesa di voler quantificare e portandoci all’essenzialità del nostro essere credenti.

Gesù ci insegna che non è questione di quanta fede abbiamo, ma di quanto siamo disposti a metterci in gioco.

Siamo disposti a servire Dio, servire gli uomini, con senso di gratuità?Sappiamo riconoscere che la nostra fede non si avvicina alla grandezza di un granello di senape? Sappiamo decentrare il nostro sguardo dal nostro bisogno di salvezza a quello che possiamo operare qui ed ora per il bene dei fratelli?

Non per sentirci i migliori, quelli con una condotta morale impeccabile, ma solo per amore. Perché la fede è “solo questo”: amare, servire, esserci…senza misura.

Adelaide

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