04/04/2023 – Martedì della Settimana Autentica

Mt 26, 1-5

In quel tempo. Terminati tutti questi discorsi, il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Voi sapete che fra due giorni è la Pasqua e il Figlio dell’uomo sarà consegnato per essere crocifisso».

 

 

Allora i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo si riunirono nel palazzo del sommo sacerdote, che si chiamava Caifa, e tennero consiglio per catturare Gesù con un inganno e farlo morire. Dicevano però: «Non durante la festa, perché non avvenga una rivolta fra il popolo».

#comecredereFinoInFondo?  #amoreDonato

Ad una prima lettura sembra che questo brano di Vangelo sia solo un’introduzione alla settimana Autentica. Cosa ci dice? Sembra descriva solo dei fatti.

Ma se mi fermo sulle parole di Gesù ai suoi discepoli: “Voi sapete che il Figlio dell’uomo sarà consegnato per essere crocifisso” nascono tante emozioni.
Cosa avranno provato?

I tre anni passati con Lui saranno stati pieni di esperienze nuove che come umili pescatori e lavoratori di certo non si sarebbero aspettati di vivere.
Gesù è entrato nelle loro vite con una chiamata che ha fatto sentire subito tutto il suo amore, è stato con loro e ha condiviso tutto.
Piano piano ha raccontato loro e ha mostrato l’amore di un Padre, con l’umiltà di un Figlio che viene a portare a compimento la Scrittura e a fare nuove tutte le cose, ad aiutarci a vedere il mondo con un’altra prospettiva.

Durante quei mesi ha iniziato a raccontare loro anche come sarebbe morto ma, mi pongo nei panni dei discepoli, come riuscire a credere fino in fondo a quella sofferenza?
Lui, che risanava i malati, moltiplicava pani e pesci, accoglieva con un sorriso, richiamava con autorità, risuscitava i morti, diffondeva Amore, come poteva morire così?

Capisco benissimo la reazione di Pietro, le domande, l’istinto di evitare la sofferenza, per loro stessi ma anche per il loro Maestro.
L’esperienza degli ultimi giorni di Gesù deve essere stata difficile sia per Lui ma anche per i suoi amici, che forse non riuscivano a comprendere fino in fondo tutto quell’Amore!

Il Cristo sapeva che doveva soffrire, sapeva e pur con le paure del suo essere uomo come noi, imperterrito proseguiva.
I suoi discepoli sapevano, intuivano, ma chissà se avevano già compreso fino in fondo quel suo totale donarsi, quel suo totale lasciarsi uccidere da noi, per Amore nostro.

La paura tanto umana della sofferenza deve essere stata enorme in quei giorni, il loro sgomento nemmeno immaginabile, dovevano farsi forza, basare tutto sulla fiducia nel loro Maestro che aveva detto loro che sarebbe Risorto.
Mi immagino in quei momenti, Signore, sarei terrorizzata dal vedere quel male fisico inflitto ad un uomo dalla cattiveria di altri.

Come starti vicino?
Ti sarai sentito capito dai tuoi amici?

Oltre alla tua sofferenza hai dovuto gestire anche la loro…
quanto amore donato, senza chiedere nulla!

Sono qui a lodarti,
Qui per adorarti
Qui per dirti che tu sei il mio Dio.
Io mai saprò quanto ti costó
Lì sulla croce morir per me! 

(Dal canto: Sono qui a lodarti)

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