04/08/2023 – S. Giovanni Maria Vianney – Curato d’Ars

“Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.” (Matteo 13,54-58).

#incredulità

L’Incredulità è il primo segno che ci allontana dal Signore. L’incredulità non porta solo il dubbio ma l’allontanamento, qualche volta perfino il sospetto.

Sì, Gesù è il Figlio del falegname di Nazareth ma puntare il dito verso di lui è un segno di dispregio, così come verso qualsiasi persona. Sollevare dubbi per le capacità di Gesù è manifestazione di non credere nemmeno alle sue sagge parole.

Gesù non è accolto, dai suoi e dalla sua gente, perché l’incredulità si é trasformata in abbandono.

Siamo chiamati quindi a vivere la nostra fede rimettendoci in cammino, trovando spazi e luoghi di preghiera, vivendo una nuova alleanza. Il Signore ci chiede di ritmare il nostro cammino di fede in un tempo di solennità (Levitico 23,1.4-11.15-16.27.34b-37): “Queste sono le solennità del Signore nelle quali convocherete riunioni sacre”.

Immagine: Gesù nella sinagoga di Nazareth – affresco – monastero di Visoki Dečani

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