“Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero.” (Matteo 11,25-30).
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Nel giorno in cui la chiesa fa grande festa per la santità di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia, l’Evangelo ci presenta una bellissima preghiera di Gesù che non bisogno di tanti commenti.
La missione di Gesù ha aiutato la gente del suo tempo, i suoi discepoli, tutti coloro vicini e lontani dalla fede, noi oggi, a riscoprire e riconoscere la presenza di un D-o misericordioso.
Nella preghiera evangelica di oggi scopriamo una sintesi da imitare. Tre parole ci aiutano in questa ricerca che non ha tempo, é sempre necessaria: essere piccoli, miti e umili.