“In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro: «Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.»” (Luca 14,25-33).
Seguire Gesù significa credere nella sua Parola, nella sua testimonianza, in un cammino, per quanto tortuoso, che ci deve rendere consapevoli di una responsabilità più grande.
Gesù ci chiede tre cose molto semplici ed impegnative nello stesso tempo. Lasciare l’attaccamento agli affetti, portare ciascuno la propria croce ed lasciare tutti i beni non indispensabili.
Lasciare e portare sono i verbi del discepolato. Lasciare che D-o entri nella nostra vita è la cosa più importante per far crescere la nostra vita nella fede del Signore.
Gesù ci ricorda anche, prima di fare di essere suoi discepoli, che bisogna sapere discernere e capire che valore diamo a quello a cui richiama là nostre scelte e la nostra responsabilità.
Essere discepoli del Signore vuol dire essere anime pensanti.