06/04/2023 – Giovedì della Settimana Autentica

Matteo 26,36-46

Allora Gesù andò con loro in un podere, chiamato Getsèmani, e disse ai discepoli: «Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare». E, presi con sé Pietro e i due figli di Zebedeo, cominciò a provare tristezza e angoscia. E disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte; restate qui e vegliate con me».

 

Andò un poco più avanti, cadde faccia a terra e pregava, dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi via da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!».

 

 

Poi venne dai discepoli e li trovò addormentati. E disse a Pietro: «Così, non siete stati capaci di vegliare con me una sola ora? Vegliate e pregate, per non entrare in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole».

 

Si allontanò una seconda volta e pregò dicendo: «Padre mio, se questo calice non può passare via senza che io lo beva, si compia la tua volontà».

 

Poi venne e li trovò di nuovo addormentati, perché i loro occhi si erano fatti pesanti. Li lasciò, si allontanò di nuovo e pregò per la terza volta, ripetendo le stesse parole. Poi si avvicinò ai discepoli e disse loro: «Dormite pure e riposatevi! Ecco, l’ora è vicina e il Figlio dell’uomo viene consegnato in mano ai peccatori. Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è vicino».

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Gesù in questa notte entra nelle nostre notti, nella notte della morte, della morte violenta e ingiusta, della morte violenta e insensata, dell’abbandono di Dio.
E ci mostra come giunge l’ora definitiva della salvezza.
L’ora definitiva della salvezza è il passaggio dalla mia volontà alla volontà del Padre.

Chi fa la volontà del Padre è il figlio: Gesù finalmente è pienamente Figlio sulla terra, perché compie la volontà del Padre.

La volontà del Padre consiste nell’essere vicino a tutti i fratelli. Il centro del testo sono le parole che Gesù dice ai suoi discepoli: “Dimorate (restate) qui e vegliate con me”.
Noi siamo chiamati a fare la nostra dimora, e a tenere gli occhi aperti, nella passione di Dio per il mondo perduto, che si rivela in Gesù nella sua agonia e nella sua lotta. È lì che dobbiamo tenere gli occhi aperti.

Preghiera

Ho sperato: ho sperato nel Signore
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido.
Mi ha tratto dalla fossa della morte,
dal fango della palude;
i miei piedi ha stabilito sulla roccia,
ha reso sicuri i miei passi.
Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,
lode al nostro Dio.
Molti vedranno e avranno timore
e confideranno nel Signore.
Beato l’uomo che spera nel Signore
e non si mette dalla parte dei superbi,
né si volge a chi segue la menzogna.

(dal Salmo 40)

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