In quel tempo. Poiché una grande folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, il Signore Gesù disse con una parabola: «Il seminatore uscì a seminare il suo seme. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la mangiarono. Un’altra parte cadde sulla pietra e, appena germogliata, seccò per mancanza di umidità. Un’altra parte cadde in mezzo ai rovi e i rovi, cresciuti insieme con essa, la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono, germogliò e fruttò cento volte tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!». I suoi discepoli lo interrogavano sul significato della parabola. Ed egli disse: «A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo con parabole, affinché “vedendo non vedano e ascoltando non comprendano”. Il significato della parabola è questo: il seme è la parola di Dio. I semi caduti lungo la strada sono coloro che l’hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la Parola dal loro cuore, perché non avvenga che, credendo, siano salvati. Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, ricevono la Parola con gioia, ma non hanno radici; credono per un certo tempo, ma nel tempo della prova vengono meno. Quello caduto in mezzo ai rovi sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano soffocare da preoccupazioni, ricchezze e piaceri della vita e non giungono a maturazione. Quello sul terreno buono sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la custodiscono e producono frutto con perseveranza».
Oggi questa parabola contiene già il commento, fatto nientepopodimeno che.. da Gesù stesso, per cui chi meglio di Lui! …ma siccome questo è il mio ultimo contributo (per ora), mi permetto qualche considerazione, ringraziando per questa preziosa opportunità che mi è stata data.
Prima di questa avventura, mai avrei pensato di essere coinvolta in una cosa del genere (mi chiedevo: sarò in grado? E chi sono io per dire la mia?) ma, dato che sono una fans dello Spirito Santo, mi sono lasciata coinvolgere dalla fiducia riposta in me, confidando e mendicando una Sua illuminazione.
Sono convinta, infatti, che Dio risponda sempre alle nostre richieste, se portano a partecipare dei suoi sentimenti e a volte è proprio “spudorato” come in questo caso! Chiedo, perciò, per me e per voi il desiderio di avere un’anima vergine, cioè purificata e pronta ad essere fecondata ogni volta dal seme della Sua Parola, da Gesù stesso, senza per questo scandalizzarci per le nostre debolezze, anzi partendo proprio da queste!
Non sono infatti i nostri limiti che ci devono preoccupare, perché fanno parte della nostra umanità, anche se dobbiamo sempre migliorarci e cercare di superarli, ma piuttosto le zavorre che Gesù indica in questa parabola: la durezza del cuore che fa vincere il maligno, la fede superficiale che non ci fa maturare, il lasciarci fagocitare dalle preoccupazioni, ma anche dall’ingordigia di vivere le relazioni con le cose e le persone come diritto di possesso e non come dono…
La strada è lunga e il terreno è accidentato….ma il Seminatore continua a uscire a seminare, fiducioso che in ognuno di noi c’è della terra buona. La prima cosa è crederci…e anche il deserto fiorirà!
Buona settimana amici!