08/02/2021 – S. Girolamo Emiliani

Mc 10, 35-45
In quel tempo. Si avvicinarono al Signore Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

La richiesta di Giacomo e Giovanni mostrano quanto siamo completamente immersi nelle logiche del mondo e come queste lottino continuamente con la logica di Dio.

Il loro atteggiamento forse non è una pretesa arrogante, non pensano che sia un loro diritto in quanto discepoli del Signore. O forse si: proprio perché l’hanno seguito, almeno avere qualche privilegio! Se sono sacerdote o se ho una responsabilità importante nella chiesa, in cambio vorrei almeno qualche agevolazione!

Quante volte anche noi scivoliamo in queste dinamiche. Sappiamo che la logica di Dio non è come quella umana eppure applichiamo il nostro modo di vedere le cose al modo di fare di Dio. Da qui la grande incomprensione.

Penso sia capitato a tutti che due persone pensano di parlare di uno stesso posto o di una stessa persona e invece ognuna delle due ha in mente una situazione diversa dall’altra. In questo brano accade la stessa cosa. Giacomo e Giovanni parlano di sedere uno alla destra e uno alla sinistra e Gesù in mezzo su una sedia regale. Gesù invece ha bene in mente la scena della sua incoronazione sulla croce e accanto a lui avrà due ladroni, anch’essi condannati a morte insieme a Lui.

È come se Gesù dicesse: “Davvero volete sedere al mio fianco? Voi non avete idea di quello che chiedete, non avete idea di quello che sarà il mio trono”.

Credo che anche a noi capiti di chiedere al Signore cose “assurde”, mentre l’unica cosa da domandare, come dice San Paolo nella prima lettura di oggi, è “dammi la sapienza, che siede accanto a te in trono, e non mi escludere dal numero dei tuoi figli, perché io sono tuo schiavo e figlio della tua schiava, uomo debole e dalla vita breve, incapace di comprendere la giustizia e le leggi.

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