“D-o ti conceda rugiada dal cielo.” (Genesi 27,1-5.15-29).
#cambiamento
Nel racconto di Genesi, Rebecca e Giacobbe, furbescamente, organizzano il riconoscimento della continuità di fede. Al posto del figlio Esaù avuto dalla serva, Isacco affida a Giacobbe, non potendo vedere, il compito di guidare il cammino del popolo d’Israele.
Dietro a questo intrigo c’è la scelta di dare continuità ereditaria nella fede al D-o riconosciuto da Abramo.
Nell’Evangelo, Gesù chiede un cambiamento di visione, di prospettiva. Ed è così che Gesù supera il concetto del digiuno: “Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo porta via qualcosa dal vestito e lo strappo diventa peggiore.”
É un cambiamento di visione e di missione che cogliamo nelle letture di oggi. C’è da chiederci se anche noi oggi siamo capaci e disposti, specie attraverso il cammino sinodale di tutta la Chiesa, a cambiare rotta; ad accettare di rivedere la nostra fede riconoscendo la presenza del Signore e a comprendere se siamo in grado di dare testimonianza vera e credibile al nostro impegno nel mondo.
immagine: dettaglio architettonico della sporgenza nel Museo Maxxi di Roma.