Giovanni 3, 28-29
In quel tempo. Giovanni rispose: «Voi stessi mi siete testimoni che io ho detto: “Non sono io il Cristo”, ma: “Sono stato mandato avanti a lui”. Lo sposo è colui al quale appartiene la sposa; ma l’amico dello sposo, che è presente e l’ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo. Ora questa mia gioia è piena».
Il giorno delle nozze è davvero il simbolo della gioia piena, infatti anche per noi esiste la definizione “il giorno più bello della vita”. Ecco dunque questa metafora utilizzata dal Battista per provare a farci intendere la portata della sua gioia nel momento in cui ha potuto dare testimonianza a Gesù e riconoscerlo come l’unico Messia da seguire.
Come si può dedurre dalle Scritture, infatti, i primi discepoli di Gesù erano tra coloro
che seguivano Giovanni Battista e ad un certo punto si è come palesata la necessità
di fare chiarezza sulla “leadership”….
Ed ecco che il Battista non lascia spazio ad equivoci ma definisce il suo ruolo: Egli si
dichiara “amico dello sposo” , cioè colui che non può legalmente avere diritto a prendere in nozze la sposa, se questa fosse rimasta vedova.
Ancora più che l’umiltà del Battista, qui emerge la sua confessione cristologica: egli non è il Messia e non ha diritto al ruolo di sposo nei confronti del popolo.
Inoltre, la pienezza della sua gioia nei confronti dello sposo apre completamente gli
occhi e il cuore dei suoi, consegnandoli alla sequela di Cristo senza eccezione alcuna; Giovanni si eclissa, si fa da parte…. Dichiara che Gesù deve crescere, mentre lui diminuire e questo non per falsa umiltà, ma perché vive il proprio compito di
precursore con un amore libero ed infinito.
Ed è così un esempio per tutti i “sostenitori” che sono spesso una disgrazia, perché non sono disposti a mollare le prerogative del loro capo, in cui si sono identificati.
Giovanni Battista sposta lo sguardo dei propri sostenitori nella direzione giusta,
volge il loro il loro volto perché fissino gli occhi su Gesù e si conformino al vero
maestro.
Quanta libertà dal fascino del potere occorre per essere “capi” in questo modo!
Signore, donami uno sguardo attento perché possa riconoscere la tua presenza in
ogni istante della mia vita.