“In quel tempo, abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli. Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno».” (Matteo 28,8-15).
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Quello che è avvenuto dopo la morte di Gesù rappresenta per i discepoli e soprattutto per le discepole di Gesù una grande sorpresa e una meraviglia, un evento inaspettato.
Eppure Gesù, dopo la sua Resurrezione, si è manifestato non in maniera straordinaria ma nella ordinarietà della vita quotidiana.
Potremmo immaginare una scelta più semplice da parte di Gesù? La sua presenza é nella vita di tutti i giorni, nell’incedere del tempo, nelle relazioni umane e con la Natura.
Gesù ci fa capire fino ad oggi che il senso della Resurrezione abita nella caducità e fragilità umana ma essa è il frutto di una eredità di redenzione che trova fondamenta e frutto solo dell’amore donato.
In fondo la Resurrezione è per questo una liberazione, il superamento dall’oppressione del male che ci circonda e che viene redento dall’amore che ogni giorno siamo capaci di donare.
Immagine: Santo Sepolcro – Gerusalemme – foto del 14 dicembre 2018