“Mentre scendevano dal monte, i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?».
Ed egli rispose: «Sì, verrà Elìa e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elìa è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro».” (Matteo 17,10-13).
#riconoscere #soffrire
Il breve testo evangelico che la liturgia della Parola ci propone descrive il dialogo dei discepoli dopo la trasfigurazione di Gesù sul monte.
In verità Pietro, Giacomo e Giovanni non hanno capito il significato del messaggio della manifestazione di Gesù. Sono presi dai loro convincimenti e dalle loro aspettative che sono diverse da quelle che Gesù ha annunciato loro.
Pensano al ritorno di Elia e a Giovanni Battista. Sono incapaci di riconoscere la presenza di D-o in un modo nuovo, così come Gesù ha insegnato loro. Lo schema è quello di ritornare al passato.
Anche noi siamo spesso convinti che i revival coprano l’insoddisfazione del momento presente. Gesù invece ci aiuta a discernere e a comprendere i segni del tempo. La fede si fonda sul riconoscere che perfino la sofferenza, la povertà, la piccolezza, l’amore, il donare, la misericordia sono i paradigmi del nostro credo.
Anche per questo, vieni Signore Gesù!