L’Evangelo delle Donne
“«Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».” (Gv 6,51-58).
#CorpusDomini #iosonoilpanedivita
La Liturgia della parola di oggi insiste sull’immagine del pane; “l’uomo non vive soltanto di pane”, “vi è un solo pane”, “Io sono il pane vivo”.
L’immagine del pane è al centro della Parola di oggi, ma anche della vita dell’uomo.
Quanta fatica l’uomo quotidianamente fa per quel pane, sudato, desiderato, pregato “dacci oggi il nostro pane quotidiano”, guadagnato.
È certo che per l’uomo non è un’immagine da poco. Non si può fare a meno del pane per “sopravvivere” alle fatiche quotidiane, e non si può rinunciare al nutrimento.
Nella fatica di tutti i giorni, ma con la pancia piena, il grosso rischio è cedere alla tentazione di credere di poter fare a meno di Cristo, “il pane vivo disceso dal cielo”, dimenticandoci che la vita a cui siamo chiamati non è quella terrena ma quella eterna che è data a chi si nutre del corpo/pane di Cristo, pane che si dona “per la vita del mondo”.
Quanto è grande questo mistero, quanto è importante non dimenticare che nel pane/corpo di Cristo non solo siamo salvati ma siamo uno, “un solo corpo” ed il corpo di Cristo, incarnato, immolato, donato, amato diviene allora anche simbolo dell’Amore più grande, quello che costituisce la comunità e fa di molti uno, un solo corpo.
Quanto questa immagine di comunità viva che si nutre del corpo e sangue di Cristo ci dona consolazione; una comunità di fratelli che nella loro carne hanno l’impronta della carne di Cristo di cui si nutrono partecipando “all’unico pane.
Celebriamo allora la festa del Corpo di Cristo, incarnato, amato e donato, e invochiamo il dono di non avere mai la pancia piena di Lui. Dio ci conservi la sete della vita eterna, e ci conceda essendoci nutriti e dissetati del suo corpo e del suo sangue di vivere in eterno.
@Milena
Immagine: Genzano di Roma Infiorata del Corpus Domini 2017