“Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.” (Giovanni 20,1-9).

Il mistero della resurrezione di Gesù sconvolge Maria di Màgdala e i due discepoli che corrono alla tomba vuota, Simon Pietro e Giovanni, il discepolo che Gesù amava.

Stupiti anche noi scopriamo due dinamiche della resurrezione che sconvolgono i nostri piani.

La resurrezione nel disegno di D-o non è una sconfitta con la morte del suo unico figlio, il Messia, Gesù il Cristo. La resurrezione di Cristo è una nuova creazione. E questa nuova creazione si fonda su una seconda dinamica: il dono di un amore unico.

Questo lo scopriamo nei riferimenti che Giovanni puntualmente ci presenta. Il primo giorno della settimana, il giorno “uno”, ci riporta alle prime parole della Genesi (Gen. 1,5). E Maria di Màgdala, unica citata tra le donne discepole del Maestro, va al sepolcro delusa perché tutto le sembra finito. É dimentica del profumo d’amore di Betania (Gv. 12,7), chiaro richiamo al Cantico dei Cantici (Ct. 3,1), simbolo dell’amore per il suo diletto.

La visita al sepolcro ricorda la resurrezione di Lazzaro. Quello che ci sorprende sono il sudario avvolto in un luogo a parte. In queste parole scopriamo che Gesù è davvero risorto. La sua resurrezione non è un’invenzione ma il mistero. Il sudario è simbolo di morte mentre i teli sono simboli di vita. D-o alita il soffio della vita.

Gesù è risorto per ridare una salvezza eterna, attraverso il dono della vita. La sua resurrezione non è un passaggio frettoloso ma una scelta di un oltre le vicende umane.

Sono poi sorprendenti le azioni e i pensieri di coloro che hanno scoperto la tomba vuota. Molte di queste azioni richiamano la delusione del passato. Mentre nel testo greco sono parole al presente: Maria di Màgdala vede e corre.

In questo tempo di privazione, Gesù risorge adesso con noi attraverso il dono e l’amore. In questa direzione va il bene e l’energia della nostra umanità che abbiamo riscoperto rispetto alla foga del correre e della certezza di essere capaci di bastare a noi stessi.

La resurrezione è liberazione dalla nostra indole di sentirci padroni di noi stessi e del mondo.

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