(Lc 22,67-70)

In quel tempo. Gli anziani del popolo, con i capi dei sacerdoti e gli scribi, dissero al Signore Gesù: «Se tu sei il Cristo, dillo a noi». Rispose loro: «Anche se ve lo dico, non mi crederete; se vi interrogo, non mi risponderete. Ma d’ora in poi il Figlio dell’uomo siederà alla destra della potenza di Dio». Allora tutti dissero: «Tu dunque sei il Figlio di Dio?». Ed egli rispose loro: «Voi stessi dite che io lo sono».

Perché Gesù non dice la verità? Perché Gesù non esprime apertamente ai suoi accusatori chi è Lui veramente?

Possiamo benissimo dire che Gesù non aveva bisogno di solenni proclami, perché il suo messaggio e il suo stile è passato attraverso la predicazione al popolo e al suo stile di amore e misericordia.

Il Signore per rispondere alla domanda d’identità che anche noi, forse, gli facciamo nel nostro cuore, ci rimanda alla sua Parola e al luogo dove ancora oggi agisce tra gli uomini: la Sua Chiesa.

Il Signore non risponde perché anziani, capi e scribi hanno il cuore indurito, a prescindere dalla risposta di Gesù non sono disposti all’ascolto e a mettere in gioco la loro libertà. Fanno una domanda ma già hanno la loro risposta.


Vivo la Chiesa, la mia parrocchia e comunità come unico luogo di incontro con Gesù? Prego la Parola di Dio per imparare lo stile di Gesù? La mia libertà è pronta ad essere scossa e plasmata o la tengo chiusa sulle mie convinzioni?

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